Una deriva pericolosa della protesta!

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, sulla pagina della "Libreria Ubik" di Savona, è comparsa questa foto con questa didascalia:

"ALCUNI MANIFESTANTI URLANTI ALLA UBIK: "BRUCIATE I LIBRI !!!"

Alcuni manifestanti della protesta dei "Forconi" un'ora fa sono entrati alla libreria Ubik di Savona, urlando davanti ai clienti "Chiudete la libreria !! Bruciate i libri!!"
E' seguito un battibecco verbale, davanti anche a Andrea Chiovelli giornalista di Savonanews e alla tv dell'Università.

La frase "Bruciate i libri!!" fa venire i brividi. Riporta a periodi bui della storia.
Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista.

Ai ragazzi che sono entrati urlando questa frase, regaliamo la foto dell'ultimo rogo del 1933, e una poesia di Brecht...
Meditate...


DEVI SAPERE TUTTO

Impara bambino a scuola
impara uomo in carcere
impara donna in cucina
frequenta la scuola,
senza tetto
procurati sapere
tu che hai freddo
affamato, impugna il libro
è come un'arma.
Non temere di fare domande
verifica le cose che leggi
ciò che non sai di tua scienza
in realtà non lo sai.

(Bertold Brecht)." .

Trovo il fatto gravissimo!
Protestare è legittimo, anche tenendo conto dei problemi che ci sono e di una politica che non funziona e che non dà risposte.
Da disoccupato non posso fare altro che capire chi è nella mia condizione.
Però, onestamente, dico anche qui le cose stanno degenerando.
La violenza è inaccettabile!
Ora, i "Forconi" sono arrivati a dire: "Bruciate le librerie ed i libri!"
Dire di bruciare i libri è una cosa molto grave!
Cosa c'entra la "Libreria Ubik" con la crisi?
Inoltre, i libri sono il nostro bagaglio di nozioni storiche e culturali.
Pensate, ad esempio, a Dante Alighieri, che tra il 1304 ed il 1321 scrisse la "Divina Commedia" , ispirandosi alla Scuola Siciliana, segnando una tappa importante della storia della nostra lingua.
Pensate a quello che fece Johann Gutenberg, che tra il 1453 ed il 1455 stampò la prima Bibbia. 
Pensate anche all'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, che nel 1549 realizzò il Book of Common Prayer, la prima opera scritta nell'inglese attuale.
Quanto sta accadendo oggi, ricorda le scene tristi dei roghi fatti dai nazisti con i libri.
Il poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856) scrisse: "Chi brucia libri, presto a o tardi, arriverà a bruciare anche le persone". 
Non dimentichiamolo!
Cordiali saluti.