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martedì 3 dicembre 2013

Un mio saggio: le tesi di Edward Gibbon sono smentite!

Cari amici ed amiche.

Nel suo libro "The History of Decline and fall of the Roman Empire" , lo storico inglese Edward Gibbon (1737-1794) ritenne che il Cristianesimo fosse stato una delle cause della caduta dell'Impero Romano.

Ora, queste tesi (ancora in voga in certi ambienti) sono smentite dai fatti.
In primo luogo, bisogna che si metta in chiaro quella che fu la vera data della caduta dell'Impero Romano.
Spesso si indica come giorno, mese ed anno della caduta dell'Impero Romano il 4 settembre 476, quando il re degli Eruli Odoacre depose l'imperatore d'Occidente Romolo Augustolo.
In realtà, il 4 settembre 476 cadde l'Impero Romano d'Occidente. 
Quindi,  l'Impero Romano cadde il 29 maggio 1453,  quando i Turchi Ottomani presero Costantinopoli, facendo cadere l'Impero Romano d'Oriente.
Quest'ultimo era a tutti gli effetti l'Impero Romano o almeno una parte di esso.
In secondo luogo, la cristianità non fece decadere l'Impero Romano.
In primo luogo, l'Impero Romano era già in crisi da prima che il Cristianesimo diventasse la religione di Stato.
Dalla morte dell'imperatore Alessandro Severo (235) l'Impero visse una fase di crisi molto forte.
Le varie legioni delle province imperiali spingevano per nominare imperatori i propri capi.
La forza dell'impero si basava sulla collaborazione tra imperatore, forze economico-sociali ed esercito.
L'esercito era diventato troppo potente e l'equilibrio si era rotto.
Esso aveva acquisito il potere di nominare e deporre gli imperatori.
Addirittura, dal 235 al 284 ci fu una vera e propria anarchia militare.
L'esercito nominava e deponeva gli imperatori a suo piacimento e molti imperatori morirono assassinati.
A fronte di ciò, molti barbari entrarono dentro i territori imperiali, che divennero indifendibili.
Addirittura, la situazione fu così grave che alcune legioni dell'esercito fecero vere e proprie secessioni.
Nel 259, Marco Cassiano Latinio Postumo (morto nel 269) staccò dall'Impero Romano la Gallia, la Britannia e parte della Spagna, formando l'Impero delle Gallie, un impero che durò fino al 274, quando l'imperatore Aureliano (9 settembre 214-25 settembre 275)  riprese il controllo della zona.
Lo stesso avvenne ad Oriente.
Qui il generale Settimio Odenato (morto nel 267) e sua moglie Zenobia staccarono la parte orientale dell'impero (che comprendeva l'Anatolia, la Siria, il Libano, Israele, la Giordania e l'Egitto e formarono il Regno di Palmira.
Questo regno durò fino al 272, quando l'imperatore Aureliano riprese il controllo della zona.
Inoltre, l'esercito era composto sempre più da persone che stavano fuori dai confini dell'impero (barbari foederati) poiché i giovani romani non volevano più arruolarsi e, ricorrendo anche ad espedienti noti anche ai giorni nostri, evitavano il servizio militare.
Vi era anche un altro fattore di crisi.
L'Impero Romano era anche multietnico e multireligioso.
Vi erano varie popolazioni e varie religioni.
La stessa religione romana accoglieva gli dei delle popolazioni dei territori conquistati.
Ora, la religione, è un anche un collante di un popolo.
Non essendoci più una religione comune o comunque una religione maggioritaria, lo stesso popolo dell'impero perse la sua identità.
La dimostrazione del fatto che questa crisi fosse molto profonda fu il fatto che la riforma fatta dall'imperatore Diocleziano (22 settembre 244-3 dicembre 211) fosse fallita miseramente.
Quanto fecero imperatori come Costantino I (27 febbraio 274-22 maggio 337) e Teodosio I (11 gennaio 347-17 gennaio 395) fu un ricompattamento sotto una nuova bandiera ideologica, quella del Cristianesimo fu un'opera di ricompattamento culturale di un popolo.
Questa cosa permise all'impero di salvarsi.
Esso non si salvò sul piano statuale.
Per quello non si poteva fare niente.
L'impero si salvò sul piano culturale.
Dopo il 476, i barbari (che avevano conquistato l'Impero d'Occidente) vennero sempre più influenzati dalla cultura latina, grazie all'evangelizzazione.
Così, per esempio, essi iniziarono a scrivere usando l'alfabeto latino, che venne imparato grazie ai missionari che evangelizzarono i popoli.
Grazie ai monaci, si salvarono le opere classiche.
Grazie ad un imperatore cristiano, l'imperatore d'Oriente Giustiniano I (11 maggio 482-14 novembre 565), si salvò anche il diritto romano, attraverso il Corpus Iuris Civilis.
Inoltre, grazie all'apporto della Chiesa, un regno romano-barbarico, il Regno dei Franchi (420-800) divenne il Sacro Romano Impero, un impero che rivendicò la continuazione dell'Impero Romano.
Anche Gibbon avrebbe dovuto molto alla cristianità.
La lingua inglese fu influenzata dal latino anche grazie all'apporto degli evangelizzatori che nel 597 furono mandati da Papa Gregorio Magno (540-12 marzo 604)  ad evangelizzare gli Angli ed i Sassoni.
Cordiali saluti.



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