Si è spento a 95 anni Nelson Mandela, il politico sudafricano che aveva lottato contro l'apartheid e nel 1994 divenne Presidente della Repubblica del Sudafrica.
Ora, io voglio esprimere il mio cordoglio per Mandela ma voglio dire anche un'altra cosa.
Io penso che si debba distinguere Mandela dal "Mandelismo".
Se Mandela fece una cosa giusta, lottando contro l'apartheid e vincendola non è giusto invece il "Mandelismo", ossia il volere imitare Mandela anche per i casi in cui non sarebbe da imitare.
Per esempio, si accusa Israele di fare una politica di apartheid verso gli Arabi.
Ciò non è vero.
Anzi, Israele assicura la libertà e la dignità alle minoranze.
Mentre i neri del Sudafrica erano (e sono) una maggioranza, gli Arabi in Israele sono una minoranza.
Quindi, il paragone in cui Israele viene visto come il Sudafrica prima dell'arrivo al potere di Nelson Mandela non regge.
Un'altra cosa che però va detta riguarda proprio il Sudafrica.
Mandela non ebbe mai nessun rancore verso i bianchi, i discendenti dei famosi "boeri".
Ora, qui invece, c'è il rischio di una vera e propria ritorsione verso i bianchi.
L'ex-presidente Frederik Willem de Klerk, che con Mandela lottò contro l'apartheid e che nel 1994 divenne vice-presidente, oggi denuncia abusi da parte della maggioranza nera.
Per esempio, secondo de Klerk, l'African National Congress starebbe facendo una politica revisionista.
Secondo lui, anche la volontà di ribattezzare la città di Pretoria con il nome di Thswane, senza consultare i residenti, è un abuso della maggioranza nera.
E' vero il fatto che le minoranze non possono porre veti ma vanno anche tutelate.
Mandela è stato sicuramente un grande personaggio ma il suo ricordo va liberato dal "Mandelismo", ossia da quell'atteggiamento che provoca le storture che ho evocato prima.
Nemmeno Mandela approverebbe il "Mandelismo" .
Cordiali saluti.
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