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domenica 4 novembre 2012

Scisma anglicano, il punto di vista del Papa

Papa Clemente VII, 1478-1534
Ritratto fatto da Sebastiano del Piombo
Cari amici ed amiche.


Riprendo il discorso fatto una settimana fa nell'articolo intitolato "Re Enrico VIII, Plinio Correa de Oliveira ed i giorni nostri".
Questa volta, però, riprendo il discorso dal punto di vista del Papa dell'epoca, Papa Clemente VII (nella foto 26 maggio 1478-25 settembre 1534).
Dette le ragioni di re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547), ora parlo delle ragioni del Papa.
Fino alla fine degli anni '20 del XVI secolo, tra il Papa e la corona inglese il rapporto era buono.
Anzi, re Enrico VIII era devoto alla Chiesa cattolica.
Nel 1512, egli partecipò alla Lega Santa promossa da Papa Giulio II (5 dicembre 1443-21 febbraio 1513).
Nel 1520, re Enrico VIII si guadagnò da Papa Leone X ( 11 dicembre 1475-1 dicembre 1521) il titolo di "Fidei Defensor", per il suo impegno nella lotta contro il protestantesimo.
Nel 1526, egli partecipò con Papa Clemente VII e la Francia di re Francesco I di Valois (12 settembre 1494-31 marzo 1547) alla spedizione contro l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d'Asburgo (24 febbraio 1500-21 settembre 1558) della Lega di Cognac.
Qui sorsero i problemi.
Se i problemi del re inglese erano noti (la questione della successione) perché il Papa non gli annullò il matrimonio con Caterina d'Aragona (16 dicembre 1485-7 gennaio 1536)?
La questione è presto detta.
Il matrimonio tra il re inglese e Caterina fu stabilito da Papa Giulio II che diede la dispensa voluta da re Enrico VII (28 gennaio 1457-21 aprile 1509).
Questo avvenne perché Caterina fu sposata con il principe Arturo di Galles, il fratello maggiore di re Enrico VIII, che morì nel 1502.
Ora, il Papa diede la dispensa perché Caterina era stata sposata con Arturo e fu fatta sposare con il fratello di quest'ultimo, colui che nel 1509 divenne re con il nome di Enrico VIII.
Il matrimonio fu celebrato e benedetto dall'arcivescovo l'11 giugno 1509 dall'arcivescovo di Canterbury William Warham (1450-22 agosto 1532).
Ora, Caterina stava arrivando sulla soglia dei quarant'anni e re Enrico VIII cercò un modo per annullare il matrimonio e potersi risposare con una donna più giovane.
Enrico si rifece al caso del re di Francia Luigi XII che nel 1476 sposò Giovanna, la figlia del suo secondo cugino, il re di Francia Luigi XI. Nel 1498, il matrimonio fu annullato e re Luigi XII si sposò con Anna di Bretagna, dopo che egli ebbe accertato la parentela con Giovanna.
Qui sorsero i problemi, di cui avevo già parlato.
Ora, il Papa avrebbe potuto annullare il matrimonio. Ci furono casi analoghi in passato.
Perché il Papa non fece ciò?
I motivi furono molto semplici.
In primo luogo, non si sapeva se Caterina avesse consumato o meno il matrimonio con Arturo.
Caterina affermava di non avere avuto rapporti con Arturo, il che fu possibile, visto che questi era un ragazzo di sedici anni.
In secondo luogo, ci fu un  fatto politico rilevante.
L'imperatore Carlo V non gradì affatto il sostegno del Papa alla Lega di Cognac del 1526.
Egli decise allora di vendicarsi, mandando un'orda di mercenari tedeschi, i lanzichenecchi, a Roma.
Il fatto avvenne il 6 maggio 1527.
Il Papa fu costretto a rifugiarsi a Castel Sant'Angelo vestito da cardinale.
Egli rimase asserragliato lì fino al 7 dicembre 1527.
Venne poi liberato da un esercito guidato da Luigi Gonzaga (detto "Rodomonte") e portato ad Orvieto vestito da ortolano.
Durante tutto quel periodo, Roma fu in mano ai lanzichenecchi che saccheggiarono ogni cosa, distrussero importanti reliquie e fecero atti di vandalismo.
Se andate ai Musei Vaticani, su alcuni muri ci sono dei graffiti che recitano "Lutherus Papa".
Infatti, i lanzichenecchi erano per lo più luterani.
Il Papa, quindi, si trovò alla mercé dell'imperatore che era il figlio della sorella di Caterina d'Aragona,  Giovanna la Pazza (6 novembre 1479-12 aprile 1555).
Quindi, l'imperatore aspirava anche al trono inglese ed ebbe tutta l'intenzione di tutelare la zia, Caterina d'Aragona, per questo.
Questo motivò la Curia romana dal cassare la sentenza dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer nel 1533.
Questa decisione portò allo scisma.
Quindi, Papa Clemente VII non annullò il matrimonio di re Enrico VIII sia per ragioni di fede e sia per ragioni politiche dovute all'imperatore che voleva avere il potere su tutta l'Europa e che teneva la Chiesa sotto scacco.
Cordiali saluti.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.