Cari amici ed amiche.
Ho preso spunto da un testo scritto dall'amico Vittorio Leo su Facebook, un testo che è intitolato "La rivoluzione comincia per strada e finisce a tavola".
Questo testo recita:
"La Sicilia non vuole cambiare, nonostante qualche ingenuo si affanni ancora a parlare di rivoluzione. Determinante quel 53% di Siciliani vinti dalla rassegnazione e dal fatalismo.Come avevamo previsto con l'astensione altissima ha vinto la solita logica degli accordi sottobanco, delle alleanze che si fanno e si disfano nel giro di una giornata.Hanno vinto le false promesse, il voto di scambio e tutto quello che fa del male a questa terra.Nel ciclone dell'antipolitica vincono i soliti che hanno rovinato quest'isola mentre chi davvero merita, magari tutti quei giovani non compromessi che in questa campagna elettorale hanno dato tutto, viene ingiustamente punito. Ora alla regione abbiamo il pupo con i soliti pupari che fino a ieri (non) governavano e gestivano i loro interessi. Incassato questo duro colpo, con coraggio e responsabilità riprendiamo il nostro posto in trincea,più forti di prima. L'opposizione sarà durissima.Per quanto mi riguarda sono finiti i tempi delle mezze misure e dei moderatismi. E' finita anche l'epoca dei partiti di plastica. Serve alla Sicilia e all'Italia una proposta di Destra senza se e senza ma.Il PDL o prende atto del fallimento(e azzera tutto) oppure è meglio lo scioglimento del partito.Non siamo più disposti a fare da stampella a chi non rappresenta le nostre idee e i nostri valori.Venderemo cara la pelle.".
Che il Popolo della Libertà debba cambiare è cosa nota.
Con me l'amico Vittorio Leo, un giovane molto promettente (per le sue idee e per la sua capacità d'iniziativa), sfonda una porta aperta su questo argomento.
Di buono (da questa tornata elettorale) possiamo trarre il fatto che la sinistra non abbia preso voti al centrodestra (e che abbia vinto solo per il forte astensionismo) e che l'Unione di Centro sia molto più debole, dopo il suo passaggio al centrosinistra e la perdita dei "cuffariani", la corrente che faceva capa a Salvatore Cuffaro, ex-governatore della Sicilia.
Per il resto, è uno sfacelo.
La cattiva politica trasformista del precedente governatore Raffaele Lombardo e la crisi del Popolo della Libertà (che era stata innescata dalle bizze di Gianfranco Fini) hanno alimentato l'antipolitica.
Tra antipolitica e cattiva politica vi è un rapporto di dipendenza della prima dalla seconda.
Ergo, se non ci fosse una cattiva politica, l'antipolitica sarebbe poca cosa.
Io temo che in Sicilia si riformi il gruppo di potere precedente, quello di Lombardo, quel gruppo che ha fatto fallire la Sicilia.
L'attuale governatore Rosario Crocetta non può governare da solo e quindi si appoggerà ad altri, come il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo e Futuro e Libertà per l'Italia, quei due partiti che erano nel succitato gruppo di potere, insieme all'Unione di Centro, Alleanza per l'Italia ed il Partito Democratico.
Se Crocetta non si appoggiasse a quei due partiti citati, la Sicilia sarebbe ingovernabile.
Comunque, il fatto che gruppi che alle elezioni hanno corso gli uni contro gli altri si trovino alleati nell'Assemblea Regionale Siciliana porta solo una grande tristezza.
Questo crea sfiducia verso la politica.
In queste condizioni, la Sicilia resterà in difficoltà.
Il Popolo della Libertà si riordini e faccia in modo e riprenda la sua identità.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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