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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 6 agosto 2022

Temporali, arrivano i mostri?


Questo argomento mi tocca da vicino.

Ho anche scritto un libro a riguardo.
Sono anche un ex-ceraunofobico. 
Si parla dei temporali che starebbero per arrivare sull'Italia ed oggi i fenomeni in questione sono visti con un certo timore.
Questo timore dei temporali è dovuto al fatto che in questo periodo ci sia un gran caldo afoso e che non piova da tanto tempo.
Più il clima è caldo ed umido, più il rischio di temporali forti e con grandinate e rischio di trombe d'aria è elevato.
Uno degli indici termodinamici di tale rischio è denominato con l'acronimo "CAPE", il quale significa "Convective Available Potential Energy".
Misurato in J/Kg, il CAPE è l'indice di calore e di umidità. Questi ultimi sono il "carburante del temporale".
Infatti, per la formazione di un temporale servono l'umidità e l'aria instabile nei bassi strati che tende a salire verso l'alto con un moto convettivo.
A questi due "ingredienti" si aggiunge una forzante, come l'ingresso di aria fredda in quota, specie se vi è una bassa pressione, la presenza di una catena montuosa sulle cui pendici l'aria instabile ed umida sale o il riscaldamento dell'aria nei bassi strati operato dal Sole.
Con un CAPE sotto i 500 J/Kg non ci saranno temporali organizzati se non qualche lampo e qualche rombo di tuono.
Con un CAPE superiore ai 1000 J/Kg vi sarà un alto rischio di temporali intensi.
Se il CAPE superasse i 2000 J/Kg ci sarebbe il rischio di avere temporali molto violenti, con grandine grossa, venti forti e con rischio di formazione di tornado.
Oltre al CAPE esiste anche un altro parametro chiamato con l'acronimo "CIN", ossia "Convective Inhibition".
Esso misura l'energia nell'aria dei bassi strati che contrasta i moti convettivi che portano alla formazione dei temporali.
Un CIN superiore ai 150 J/Kg indica la presenza di un'inversione termica, una situazione in cui gli strati più alti dell'aria sono più caldi di quelli sottostanti.
Un CIN alto impedisce la convezione che porta alla formazione dei temporali poiché funge da tappo ai moti ascensionali che portano alla formazione dei cumulonembi, le nubi temporalesche.
Un CIN vicino allo 0 non impedisce la convezione e quindi la formazione dei temporali.
Tuttavia, i temporali più violenti si formano con un CIN in valori intermedi.
Infatti, un CAPE alto alimenta i moti ascensionali che portano alla formazione dei cumulonembi e l'inversione termica funge da tappo ma quando il moto ascensionale è vigoroso il "tappo" salta ed il fenomeno diventa violento.
Dunque, il calore è tanto ed è tanta anche l'umidità.
Quindi, vi è il rischio di fenomeni estremi, come grandinate con chicchi grossi, downburst e trombe d'aria.
Non voglio discutere la questione del clima, perché altrimenti si entrerebbe in un ginepraio e non basterebbe un solo articolo per trattare tale argomento.
La questione del clima è affrontata con troppa ideologia e poca scienza.
Però, il clima è più caldo.
Con un clima più caldo e più umido aumenta il rischio di temporali forti.
Questo può creare grossi problemi, per esempio, alla frutticoltura e all'edilizia.

  



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook della Lega.