La giornata di oggi è stata caratterizzata dalla polemica in seguito alle parole del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi sul presidenzialismo. Nel programma di centrodestra è menzionata anche una riforma in senso presidenzialista delle nostre istituzioni.
Berlusconi ha detto che "se la riforma entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni" di Mattarella".
La sinistra si è messa a fare delle polemiche e ha definito tali affermazioni gravi.
Ora, io esprimo qualche considerazione.
In primis, una riforma in senso presidenzialista delle nostre istituzioni è fondamentale per la nostra democrazia.
Ergo, è bene che il presidente della Repubblica sia scelto dal popolo con democratiche elezioni.
Le istituzioni debbono essere contendibili.
Dal 1992 ad oggi abbiamo avuto solo presidenti della Repubblica di sinistra.
L'idea che una parte sola possa esprimere il capo dello Stato mi pare più una concezione tipica di un regime come quello sovietico che una sana visione democratica.
Una visione democratica ha come "dogma" l'alternanza, la contendibilità del potere.
In secundis, ritengo che la polemica scatenatasi dopo le parole di Berlusconi sia sterile e fine a sé stessa.
Se fossi in Mattarella accetterei la "sfida".
Se fossi nell'attuale presidente della Repubblica e la riforma presidenzialista passasse ed entrasse in vigore, io mi dimetterei e mi candiderei alle elezioni presidenziali.
Certo, la decisione di rassegnare le dimissioni dovrebbe spettare a Mattarella.
Non si deve avere paura della democrazia.
Nessuno è mai morto di elezioni.
Le elezioni si possono vincere o perdere ma nessuno muore.
Invece, sembra che qui in Italia ci sia una paura della democrazia da parte di chi sta al potere e questo è un male.
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