I sondaggi dicono che il centrodestra sia in vantaggio.Però, tra i sondaggi ed il voto ci può essere una certa differenza.
I sondaggi possono dire una cosa e le urne possono dare un responso diverso.
Infatti, bisogna tenere conto del fatto che vi sia un 40% di indecisi.
Inoltre, se il leader del Partito Democratico Enrico Letta riuscisse a mettere insieme una coalizione va dalla sinistra di Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli al centro di Carlo Calenda e Matteo Renzi, con il Movimento 5 Stelle, si potrebbe arrivare ad un pareggio.
Ad oggi questa cosa sembra difficile, vista la recente rottura di Calenda.
Però, in politica non si può dare nulla per scontato.
Dalle parti del Largo del Nazareno, la via di Roma nella quale vi è la sede del Partito Democratico, si spera in un forte astensionismo, il quale penalizza il centrodestra, e che una parte dei voti non di sinistra vada in partiti come Italexit.
Del resto, gli elettori del centrodestra sono più inclini al non voto di quelli del centrosinistra.
Questi ultimi sono più politicizzati.
Inoltre, da oggi al 25 settembre molte cose possono cambiare.
Se ci fosse un pareggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe riproporre l'attuale premier Mario Draghi.
Al Partito Democratico andrebbe bene così.
Nel centrodestra il primo partito sarebbe Fratelli d'Italia.
Se tutto ciò fosse confermato dalle urne, se Mattarella decidesse di riproporre Draghi e se la Lega e Forza Italia decidessero di entrare in maggioranza, la trazione del Governo sarebbe del Partito Democratico, poiché quest'ultimo sarebbe più forte.
Al contrario, Lega e Forza Italia non avrebbero il sostegno di Fratelli d'Italia, il quale non vuole neppure sentir parlare di governo con la sinistra.
Dunque, citando William Shakespeare, se le cose andassero così ci sarebbe tanto rumore per nulla.
Il centrodestra dovrà motivare molto l'elettorato.
Del resto, un sospetto che si vogliano fare sì che la gente non voti c'è.
In primis, si voterà solo in giorno, domenica 25 settembre, e non due giorni.
In secundis, gira la notizia secondo la quale si vorrebbe fare votare negli hub vaccinali anziché nelle scuole.
In secundis, gira la notizia secondo la quale si vorrebbe fare votare negli hub vaccinali anziché nelle scuole.
Si accampano scuse riguardo alla didattica degli studenti.
Però, due giorni a casa per i ragazzi non farebbero certo la differenza.
Inoltre, se un ragazzo vuole studiare può studiare anche a casa.
Due giorni non farebbero certo la differenza.
Si è sempre fatto così e nessuno ha avuto niente da dire.
Sembra che ci sia la volontà di favorire l'astensionismo, il quale danneggia il centrodestra.
Sembra che ci sia la volontà di favorire l'astensionismo, il quale danneggia il centrodestra.
Infatti, l'elettore più incline ad astenersi è quello di centrodestra.
Dunque, sembra che vi sia la volontà di favorire l'astensionismo.
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