Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo intitolato
"Culle vuote, verso catastrofe economica e sociale. Qualcuno se ne occupa?".Dell'articolo, scritto da Umberto Camillo Iacoviello, riporto questo stralcio:
"Non si parla mai abbastanza del più grande problema dell’Italia: la mancanza di figli. Molti italiani ignorano del tutto questo dramma e soprattutto non hanno la più pallida idea delle conseguenze di una fecondità così bassa.
Non ha senso parlare di futuro e di programmi politici se noi italiani in quel futuro non ci saremo più. Per questo motivo, arginare il crollo demografico dovrebbe essere il punto centrale di un programma politico serio, concreto, con una visione dell’Italia nel lungo periodo".
Non è un caso se scrivo questo articolo oggi, nel giorno dell'Assunta.
La Vergine Maria è Madre.
Ora, entro nella questione.
L'articolo di Iacoviello fotografa bene la situazione.
Noi stiamo vivendo una fase di declino demografico.
Noi italiani facciamo sempre meno figli.
C'è anche un crollo dei matrimoni ed un aumento dei divorzi.
Ciò è dovuto a due fattori: uno culturale ed uno economico.
I giovani di oggi sentono sempre meno il desiderio di farsi una famiglia.
La cultura dell'edonismo ha portato a far prevalere l'"io" sul "noi".
Farsi una famiglia, prima di tutto, significa condividere il resto della vita con un'altra persona.
La cultura marxista, presente nelle scuole e nelle università, ha portato a vedere la famiglia come qualcosa che rappresenta un "passato di oppressione".
Ricordiamoci di ciò che scrisse Friedrich Engels, amico di Karl Marx.
Questo combo ideologico tra edonismo e socialismo ha portato all'attuale situazione.
Oltre a ciò, vi è anche la questione economica.
Chi vuole farsi una famiglia si trova di fronte alla difficoltà di un fisco elevato, di precarietà lavorativa e di stipendi da fame.
Da tutto ciò nasce il problema della denatalità.
La politica ha delle gravi colpe.
Essa vede solo nell'immigrazione una risposta ma il rischio è quello di vedere la distruzione della nostra società.
Questi sono fatti.
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