Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Andrea Venanzoni che è intitolato "Pericolo autoritarismo? Certo che c’è, ma viene da sinistra".
Ne riporto questo stralcio:
"E così, un po’ per cortina fumogena finalizzata a celare la inconsistenza del proprio programma e le enormi contraddizioni di uno schieramento elefantiaco, un po’ per strutturale cattiva coscienza, a sinistra non sembrano avere altra arma elettorale se non la stanca litania sul pericolo fascismo.
La fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia. Una qualsiasi sezione che ancora esibisca gagliardetti o paccottiglia nostalgica. Il presidenzialismo che in realtà (processo alle intenzioni contraddetto dalle evidenze empiriche di robuste liberal-democrazie che adottano esattamente quella forma di governo) sarebbe semplicemente un maquillage semantico-istituzionale per tornare dritti dritti all’uomo forte se non addirittura al Duce in persona. La commemorazione di Sergio Ramelli…
In questi caldi giorni d’agosto, una parte della stampa e la quasi totalità della sinistra nelle sue varie sfumature, da quella radicale a quella pseudoliberale, non ha fatto altro che ruminare questa roba.
Anche Carlo Calenda, secondo cui bisognerebbe parlare della irresponsabilità del programma politico della destra e della incapacità di governare dello schieramento conservatore, alla fine se ne è uscito con un tweet in cui chiedeva conto degli irrisolti conti col fascismo da parte di Giorgia Meloni.
Ovviamente, se poi questa ultima prende tutte le distanze del caso dal fascismo con un video e con dichiarazioni che non erano nemmeno le prime in argomento, ciò dalle parti del Pd è visto solo come tattica, strategia, fuffa verbale, e la sinistra continua a macinare risentimento, non paga dell’abiura e desiderosa di ulteriori genuflessioni al suo moralismo d’accatto".
La fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia. Una qualsiasi sezione che ancora esibisca gagliardetti o paccottiglia nostalgica. Il presidenzialismo che in realtà (processo alle intenzioni contraddetto dalle evidenze empiriche di robuste liberal-democrazie che adottano esattamente quella forma di governo) sarebbe semplicemente un maquillage semantico-istituzionale per tornare dritti dritti all’uomo forte se non addirittura al Duce in persona. La commemorazione di Sergio Ramelli…
In questi caldi giorni d’agosto, una parte della stampa e la quasi totalità della sinistra nelle sue varie sfumature, da quella radicale a quella pseudoliberale, non ha fatto altro che ruminare questa roba.
Anche Carlo Calenda, secondo cui bisognerebbe parlare della irresponsabilità del programma politico della destra e della incapacità di governare dello schieramento conservatore, alla fine se ne è uscito con un tweet in cui chiedeva conto degli irrisolti conti col fascismo da parte di Giorgia Meloni.
Ovviamente, se poi questa ultima prende tutte le distanze del caso dal fascismo con un video e con dichiarazioni che non erano nemmeno le prime in argomento, ciò dalle parti del Pd è visto solo come tattica, strategia, fuffa verbale, e la sinistra continua a macinare risentimento, non paga dell’abiura e desiderosa di ulteriori genuflessioni al suo moralismo d’accatto".
Porto all'attenzione alcuni dati che ci debbono far riflettere.
In primis, dal 2011 ad oggi il Partito Democratico governa senza aver vinto nemmeno un'elezione.
In secundis, il Partito Democratico non ha mai abiurato il suo passato, il suo legame con il Partito Comunista Italiano.
Ha mantenuto le stesse strutture e la stessa mentalità di quel partito.
I democratici coltivano l'odio verso chi la pensa in modo diverso da loro.
Per finire, in questi ultimi anni, le misure discutibili di riduzione dei diritti individuali delle persone, a cominciare dal Green Pass, sono state implementate da governi con il Partito Democratico in maggioranza.
Dunque, a dispetto del nome, il Partito Democratico ha una vocazione totalitaria.
Questi sono i dati di fatto.
Al Partito Democratico interessa solo una cosa: il potere.
Il Partito Democratico vuole potere.
In questi ultimi anni la qualità della democrazia in Italia è migliorata o peggiorata?
La risposta a questa domanda è ovvia: la qualità della democrazia in Italia è peggiorata.
Hanno sfruttato il Covid per limitare le libertà individuali.
Vi invito a leggere un interessante articolo scritto da Chico Harlan e Stefano Pitrelli sul "Washington Post".
L'articolo parla dell'Italia come di un "laboratorio" per ciò che concerne la gestione della pandemia Covid.
La pandemia è diventata il pretesto con il quale si stanno riducendo i diritti individuali delle persone.
Ricordo che il Green Pass esiste ancora, anche se è sospeso.
Per capire meglio le cose, consiglio di leggere il succitato articolo.
Il Partito Democratico è l'artefice di tutto ciò.
Esso ha in mano tanta parte della stampa ed i giornali che lo fiancheggiano fanno propaganda spudorata contro gli avversari, anche ricorrendo alla menzogna.
Questo atteggiamento è tipico delle realtà totalitarie.
Dunque, il Partito Democratico è il vero pericolo per la nostra democrazia.
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