"PIACCIA O NON PIACCIA (ai Vescovi ATEI, ai tiranni anticristiani al Governo e ai cretini in strada), QUESTI SONO I FATTI, LOGICA ALLA MANO, SE, PER DI PIÙ, HANNO ANCORA UN SENSO I GRANDI PROCLAMI CHE A PAROLE HANNO SOSTENUTO LA LIBERTÀ RELIGIOSA FOSSE IL FONDAMENTO DI OGNI ALTRA LIBERTÀ (come avvenuto nella costruzione costituzionale moderna):
«Così come siamo in grado di comprare cibo e medicine, mentre ci prendiamo cura di non diffondere il coronavirus nel corso di queste operazioni, così anche dobbiamo essere in grado di pregare nelle nostre chiese e cappelle, ricevere i sacramenti ed impegnarci in atti pubblici di preghiera e devozione.»
(Cardinale Raymond Burke, citato da Francis Xavier Rocca, 'Conservative Catholics Decry Halt on Masses', in 'The Wall Street Journal', New York, 6 aprile 2020, p. 11)
PUNTO!".
Francamente, a me manca il fatto di assistere alla messa, specialmente, ora che ci stiamo avvicinando alla Pasqua.
Tra l'altro, nell'ambito della mia parrocchia, sono anche uno dei lettori e lo faccio con piacere.
D'altro canto, posso capire la situazione, la quale richiede sacrifici.
Anche il non potere andare a messa è un grosso sacrificio.
Però, c'è il problema della salute.
Con il COVID-19 non si scherza ed io che abito nella Lombardia, la regione più colpita, lo so bene.
Tuttavia, non si può nemmeno impedire ad una persona di pregare nella propria chiesa.
Non c'era nessun assembramento ed il sindaco è andato a fare solo un atto di devozione alla Madonna, portandole la fascia tricolore.
Una cosa è celebrare una messa con centinaia di persone stipate nella chiesa.
Ben altro è andare a prega in chiesa e a fare un atto di devozione.
Sorprende che coloro che si dicevano per la libertà religiosa oggi siano coloro che si dicono pronti a denunziare coloro che entrano in chiesa anche solo per accendere un cero.
Di sicuro, i responsabili di questa situazione dovranno rendere conto di ciò.
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