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sabato 25 aprile 2020

Lenin, il diavolo

Sul blog di Marcello Veneziani, vi è un bell'articolo intitolato "Lenin, l’orrore comincia con lui".
Ne riporto questo stralcio:

"Centocinquant’anni fa nacque colui che portò per primo il comunismo al potere. Vladmir Illich Uljanov, detto Lenin, inventò la miscela più esplosiva della storia contemporanea: il cinismo assoluto al servizio dell’utopia radicale. Idealismo cieco e pragmatismo trasformista. O al contrario, l’idealismo assoluto diventa l’alibi del potere assoluto. “Per la rivoluzione non esistono sacrifici abbastanza grandi” ripete Lenin esprimendo l’essenza mistica e salvifica del comunismo, la sua matrice gnostica ed escatologica. La realtà non merita di esistere, va soppressa. Confessò una volta Lenin a Massimo Gorkij dopo aver ascoltato una sonata di Beethoven: “Non posso ascoltare la musica. Agisce sui tuoi nervi, ti vien voglia di dire delle sciocchezze e di carezzare gli uomini che, vivendo in un sudicio inferno, seppero creare tanta bellezza. E oggi non puoi carezzare nessuno, ti divorerebbero la mano. Bisogna picchiare sulle teste senza pietà, sebbene il nostro ideale sia di non usare la violenza contro nessuno. Eh sì, il nostro mestiere è diabolicamente difficile”. È la miglior sintesi del leninismo e del comunismo: il mondo è una civitas diaboli da epurare, l’uomo presente e reale è cattivo e corrotto e la violenza è la terapia necessaria, pur essendo idealmente per la pace e per la non violenza; è la missione crudele del rivoluzionario che “diabolicamente”, tramite la pratica del male e del terrore, sgombra il mondo dal marciume e produce il bene futuro".

A coloro che fanno tanto l'apologia del comunismo, consiglio di leggere l'articolo prima citato per intero.
Quando penso ad una rappresentazione iconica del diavolo, penso proprio alla faccia di uno come Lenin.
Io ho un cugino che dipinge.
Se lui volesse dipingere una scena con il diavolo, gli consiglierei di prendere la faccia di Lenin come modello per ritrarre l'oscuro personaggio.
Battute a parte, Lenin era un diavolo nella faccia e nel cuore. 
Non si può fare un grande bene da un grande male.
La Rivoluzione di Ottobre, la rivoluzione che scardinò lo zarismo e che portò la Russia al comunismo, fece molti morti in nome di un'ideologia che per sua natura portò (e tuttora porta) morte e rovina.
La Russia passò da una monarchia di tipo bizantino ad una dittatura che non fu meno tirannica.
Dio fu rimpiazzato dal partito (comunista) e dal dittatore che ne fu espressione.
Lenin mise in piedi un regime fondato sull'odio.
Ogni forma pur labile di opposizione fu distrutta.
La religione fu consentita solo quando i religiosi non si esprimevano contro il regime.
Quando le istituzioni religiose si opponevano o dicevano qualcosa di sgradito a chi comandava il regime, scattavano le persecuzioni.
Si distrussero le chiese o le si destinarono ad altro uso e ciò non fu solo un attacco alla religione ma anche alla storia.
L'intento di Lenin e dei comunisti fu quello di creare una "società fondata sul comunismo", una società in cui il talento andava bene solo se era piegato in funzione delle logiche del regime e in cui la persona era schiacciata dalla comunità.
Al contrario, una società liberale e democratica mette al centro la persona come cellula primaria della società e dà ad ella la possibilità di valorizzarlo nel modo che le risulta più congeniale.
In pratica, in una società liberale, una persona sceglie come valorizzare i talenti in modo da potersi realizzare.
Invece, una società totalitaria come quella comunista sottomette la persona alla comunità, la quale è al centro.
La persona diventa un numero.
Il comunismo è questo. 
Questo accadeva anche nell'Unione Sovietica. 
Una persona che faceva qualcosa di diverso rispetto a ciò che diceva il regime finiva nei gulag.
Il comunismo fu (e tuttora è ) un grande inganno.
Esso promise (tuttora promette)  ai poveri una nuova vita.
In realtà, per sua natura, il comunismo non poteva mantenere questa promessa e ancora oggi non può fare ciò.
Qui fu (e tuttora c'è) la diabolicità del comunismo.
Il comunismo illuse (e ancora oggi illude) le persone, con la promessa di un mondo utopico di libertà, benessere per tutti ed eguaglianza.
In realtà, queste tre cose non ci furono.
Infatti, il comunismo generò la distruzione della famiglia, come pilastro della società, e negò la proprietà privata.
Ci dovevano essere grandi masse di poveri, per potere mantenere il partito.
I poveri diventavano schiavi del partito con il quale si identificava lo Stato.
Oggi, chi sostiene il comunismo sostiene questo tipo di società, una società che vide solo morte e rovina e che tuttora vede queste cose, nei Paesi in cui questa sporca ideologia è presente.
I partigiani comunisti, che oggi qualcuno celebra, volevano portare questo tipo di società.
Ancora oggi, i nipotini di questi partigiani hanno questa vocazione. 
Perciò, noi italiani faremmo miglior cosa a noi stessi se ci svegliassimo.





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