Giordano Bruno? Era un misogino antisemita

Buona Pasqua del Signore a tutti!
Oggi, vi parlo di Giordano Bruno (1548-17 febbraio 1600) e dello stereotipo che si ha di lui.
Lo stereotipo che si ha di lui è quello del pensatore liberale e fautore della tolleranza che fu ucciso dalla perfida Inquisizione.
La realtà è ben diversa ed un articolo su "Tempi" ne parla.
In primis, Giordano Bruno non era ateo.
Egli credeva in una religiosità tutta sua, diversa da quella cristiana, se non ostile ad essa.
Bruno denigrava la Chiesa.
In secundis, Giordano Bruno era misogino.
Egli considerava la donna come un essere inferiore.
La considerava al massimo come un oggetto di piacere, visto che anche lui non si negò qualche rapporto.
Inoltre, Giordano Bruno era anche antisemita.
In un'opera, egli apostrofò gli ebrei come "escrementi d'Egitto".
Oltre ad avere fatto ciò, Bruno fece anche altre cose orrende.
Nel 1583, Bruno andò in Inghilterra.
Lì, egli fu assoldato da Francis Walsingham (1532-6 aprile 1590) per ascoltare le confessioni dei cattolici e trovare il modo di farli punire.
Inoltre, ricordo che l'Inquisizione romana non puntava alla condanna dell'uomo ma alla sua conversione.
Certo, si possono discutere i metodi con cui cercava di fare ciò.
Giordano Bruno fu arrestato nel 1592.
Il processo durò anni, tra dissimulazioni e ritrattazioni.
Dunque, la condanna a morte di Bruno fu una sconfitta per l'Inquisizione.
Fu una sconfitta per la Chiesa anche perché di egli coloro che erano ostili al cattolicesimo fecero un martire.
Cosa che accadde.