I giornali italiani del mainstream dicono che il premier Giuseppe Conte sia il leader più amato dagli italiani.
Questi "giornaloni" la potranno dare a bere ai soliti boccaloni che leggono ogni cosa in modo acritico ma non a chi pensa con la propria testa.
Prima di tutto, un leader è tale se ha alle spalle un vero partito che ha molti consensi.
Inoltre, un leader è tale se ha un consenso reale.
Ora, gli stessi sondaggi dicono che i partiti che sostengono Conte non abbiano molti consensi.
Del resto, le varie elezioni regionali ed amministrative lo dimostrano.
Inoltre, il presunto consenso dato a Conte è virtuale.
Infatti, egli si vede solo quando parla dalla sua scrivania.
Conte potrebbe dimostrare questo consenso solo se parlasse ad comizio, come faceva (per esempio) Silvio Berlusconi.
Dunque, virtualmente, si può dire ogni cosa.
Senza un partito con tanti consensi dietro e senza un consenso dei cittadini riscontrabile nei fatti, non ci può essere una leadership.
Per esempio, il premier britannico Boris Johnson è un leader, come lo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Senza un vero partito con un reale consenso e senza il consenso diretto dei cittadini, la leadership di Conte è fittizia.
Evidentemente, una grossa fetta della stampa italiana non sta facendo quello che dovrebbe fare.
Il compito della stampa è tutelare il cittadino dalle ingiustizie, informandolo.
Invece, questa stampa del "mainstream" fa propaganda.
Conte vuole dimostrare di essere un leader?
Si dimetta e si candidi alle elezioni.
Così, vedremo il suo consenso reale.
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