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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 18 aprile 2020

Brasile, cosa sta accadendo nella Chiesa cattolica?

Come riporta un articolo di Paolo Manzo su "Panorama", vi è un grosso problema per la Chiesa cattolica in Brasile.
Nel Paese sudamericano, i ministri di culto sono troppo pochi e così i diaconi, anche sposati, ne fanno le funzioni.
La Chiesa lo sa ma fa finta di non accorgersene e non cede sul celibato.
Un esempio, è la testimonianza di "padre" Manuel Valente, un diacono sposato che di fatto fa le veci del prete in Amazzonia.
Il Concilio Vaticano II sancì la possibilità degli uomini sposati di diventare diaconi.
Tuttavia, il diacono non è un sacerdote.
A differenza del sacerdote, il diacono non agisce "in persona Christi".
Infatti, il diacono è abilitato a servire il popolo di Dio nell'altare e può celebrare alcuni sacramenti.
Per esempio, partecipa alla celebrazione del culto, è ministro ordinario della Santa Eucaristia, esercita il ministero della parola e dice anche l'omelia in assenza del prete, e (su delega di quest'ultimo) può presiedere un matrimonio, anche misto tra una parte cristiana ed una non cristiana, fino al rito dello scambio delle fedi.
Può anche benedire persone, luoghi ed oggetti.
Tuttavia, il diacono non può consacrare l'Eucaristia, né confessare e dare le assoluzioni.
Questi sono compiti che spettano ai sacerdoti e ai vescovi.
Dunque, il diacono Valente non può confessare né consacrare l'Eucaristia.
Per fare quelle cose serve il prete.
Ora, un diacono sposato può diventare prete solo se rimane vedovo.
Evidentemente, vi è una crisi nella Chiesa cattolica e (da cattolico praticante quale sono) la sento.
Per capire ciò, riporto alcuni stralci di un altro articolo.
Su "Panorama",  infatti, vi è un articolo di Marcello Veneziani che è intitolato "Francesco l'apparente antiglobal".
Questo è uno stralcio:

"Bergoglio non avvicinò i fedeli, non rianimò le Chiese e le vocazioni, non condusse nuove conversioni. L'emorragia della fede col suo Papato è confermata da cifre e segni sconfortanti.
La gestione papale è parsa poi tutt'altro che ecumenica e "democratica", ha adottato uno spoil system cruento, ha estromesso e silenziato i non allineati, non ha cercato di includere ma ha emarginato chi rappresentava una sensibilità diversa, non progressista, più conservatrice.
Nel dialogo ha preferito i non cattolici ai cattolici, i non cristiani ai cristiani, i non credenti ai credenti. Senza per altro avvicinarli alla fede cristiana".

Questo è un altro stralcio importante:

"Anche nel suo libro Io credo, noi crediamo, quando dice che bisogna sporcarsi le mani, frase inopportuna al tempo del Coronavirus, è tornato a condannare il populismo sovranista come la reincarnazione come la reincarnazione di Hitler. I poteri forti della globalizzazione e del tecno-capitalismo sentitamente ringraziano".

Ora, faccio un piccolo appunto a Veneziani.
Infatti, il vero capitalismo non ringrazia affatto.
Il tecno-capitalismo è una sorta di miscuglio tra capitalismo e socialismo che punta a distruggere il vero capitalismo.
Quest'ultimo, per esempio, premia il merito, così che un piccolo o medio imprenditore possa crescere e diventare grande.
Il tecno-capitalismo premia la grande azienda e la multinazionale ai danni del piccolo o medio imprenditore, bloccando così il sistema.
Inoltre, il tecno-capitalismo ammicca anche allo statalismo.
Anche quello che c'è in Cina è una sorta di tecno-capitalismo.
Certamente, paragonare il sovranismo ad Hitler è una follia.
Del resto, per secoli, la Chiesa stessa difese le identità dei popoli, pur in un contesto universale cristiano.
Basti pensare ai Santi Cirillo e Metodio che inventarono un alfabeto (detto cirillico) per gli Slavi.
Dunque, il problema della Chiesa di oggi è proprio il fatto che larghi strati di essa abbiano preso una connotazione ideologica.
In Francia, nacque il gallicanesimo.
Anche in Spagna e in altri Paesi, le Chiese locali assunsero delle peculiarità loro.
Il successo del Cristianesimo si fondò anche sulla difesa dell'identità del popolo.
In pratica, oggi, si è smesso di parlare di Gesù Cristo e ci si è schierati con una certa ideologia di stampo socialistoide e favorevole ad una visione secondo la quale l'identità del popolo non conta nulla.
Si vuole trasformare la Chiesa cattolica in un partito politico o in un sindacato.
Una Chiesa così orientata ed ideologizzata allontana i fedeli e a fronte di una secolarizzazione così massiccia questo è deleterio.
La secolarizzazione non toglie la ricerca del sacro e del divino della gente comune.
Semplicemente, la gente che cerca ciò in cui credere si rivolge ad altri.
Guarda caso, in Brasile e nel resto del Sudamerica, stanno prendendo piede le Chiese evangeliche.
Queste ultime provengono dagli Stati Uniti d'America ed attirano sempre più fedeli.
Queste Chiese stanno prendendo piede proprio perché propongono ciò che la gente cerca.
Se vuole riconquistare i fedeli, la Chiesa cattolica deve smettere di comportarsi da sindacato o da partito politico e deve rimettere al centro Gesù Cristo e la cura dell'anima.
Se non lo facesse, la Chiesa cattolica potrebbe avere grossi problemi.




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