"La questione più importante è che lei, presidente Conte, prima ha preso le sue decisioni e ha fatto una conferenza stampa per comunicarle e poi è venuto in Parlamento. Questo metodo non è più tollerabile. Sono passati tre mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza, non c’è ragione per continuare con questo metodo se non per accrescere il suo potere personale e la sua visibilità. Lei ha fatto dieci conferenze stampa, sempre a ridosso dei tg, con quelle conferenze stampa ormai il governo comunica agli italiani quali sono i loro diritti. In Italia non fa più fede la Costituzione né le leggi, fanno fede i suoi decreti. Però, l'Italia non è un reality show".
Non si può non essere concordi con queste parole.
Noi abbiamo a che fare con un premier (di per sé politicamente mediocre) che vuole avere pieni poteri.
Se una cosa del genere fosse stata fatta da Giorgia Meloni, da Matteo Salvini o da Silvio Berlusconi, la sinistra avrebbe riempito le piazze.
Invece, è un premier espresso dalla sinistra a fare ciò.
Quindi, quella sinistra che dice di essere "per la democrazia" e che taccia gli altri di "fascismo", sta zitta di fronte a questo atto che sta distruggendo la nostra democrazia.
Questa è la morte della democrazia.
Il Parlamento è di fatto esautorato.
Non può esercitare la sua funzione.
Abbiamo un Governo che ha moltiplicato le poltrone con varie "task forces".
Questo è segno di incompetenza.
Il premier parla come se fosse un monarca assoluto e fa imbestialire mezzo mondo.
Ha fatto arrabbiare i baristi, gli artigiani, gli imprenditori, le Regioni ed i vescovi, per le decisioni assurde che ha preso.
Qualcosa che non va c'è.
Anche oggi, Conte ha parlato tanto per non dire nulla.
Ha parlato tanto (anzi, troppo) pensando di farsi vedere preparato.
In realtà, ha solo generato confusione.
Questo deve essere detto senza se e senza ma.
Il nostro Paese sta diventando sempre meno libero e sempre più povero.
È questa l'Italia che si vuole?
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