Ai fratelli cristiani ortodossi, buona Pasqua

Mentre noi cattolici festeggiamo la II Domenica di Pasqua, i nostri fratelli della Chiesa ortodossa festeggiano la Pasqua.

Questo avviene perché in passato la Chiesa ortodossa non accettò la riforma gregoriana che ci fu il 4 ottobre 1582.

La riforma fu promossa da Papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni, 7 gennaio 1502-10 aprile 1585).

Così, la Chiesa ortodossa, che è separata da noi dal 1054, mantiene ancora il vecchio calendario giuliano.

Certo, l'auspicio è quello di una riconciliazione e di un ritorno ad una piena e visibile comunione tra noi (cattolici) ed i nostri fratelli orientali.

Sono stati fatti dei passi avanti ma c'è ancora da fare.

Comunque, ciò che non è possibile a noi uomini è possibile a Dio.

La Chiesa ortodossa è presente qui in Italia.

Essa non è costituita solo da migranti romeni, russi, serbi e di altri Paesi orientali ma anche da italiani.

A Venezia, vi è la chiesa ortodossa di San Giorgio dei Greci.

Alcune comunità ortodosse sono presenti anche  in Puglia.
La cripta della basilica di San Nicola di Bari ha una cappella dedicata al culto ortodosso.
Infatti, la devozione a San Nicola è molto sentita anche tra gli ortodossi.
Una chiesa ortodossa dedicata alla Madonna degli Angeli si trova anche a Barletta, in Provincia di Barletta-Andria-Trani.
A Bivongi, in Provincia di Reggio Calabria, vi è una comunità ortodossa.
Gli ortodossi sono presenti anche in Sicilia. 

Dunque, vanno ai nostri fratelli ortodossi i miei più sentiti auguri di buona Pasqua.

So che nel giorno di Pasqua, quando un ortodosso incontra un suo correligionario gli dice: "Cristo è risorto". 

L'altro gli risponde: "Sì, è veramente risolto". 

Dunque, Cristo è risorto!