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martedì 28 aprile 2020

Messe e cerimonie, qualcosa si muove

Come riporta il sito "Fanpage", si starebbe aprendo uno spiraglio per le messe.
La Conferenza Episcopale Italiana si è fatta sentire ed ora il premier Giuseppe Conte ha deciso di aprire alla possibilità di celebrare le liturgie all'aperto a partire dal 10 o dall'11 maggio.
La misura ci può anche stare.
Però, sembra che tutto sia in alto mare.
Dopo la nota della Conferenza Episcopale Italiana, che ha criticato il governo, Conte ha detto:

"Dispiace molto creare questo comprensibile rammarico nella Cei e nella chiesa italiana, ma lavoreremo per definire un protocollo per consentire ai fedeli di partecipare a cerimonie religiose in massima sicurezza. Avremo già un'apertura per le cerimonie funebri, poi con la Cei definiremo un percorso".

Io sono tra quelli che dicono: "Prima di vendere tappeti, vedere cammello". 
Quando si dice che "si lavorerà per definire un protocollo per consentire ai fedeli di partecipare a cerimonie religiose in massima sicurezza" si possono dire molte cose. 
Servono delle certezze.
Si celebreranno le messe all'aperto, senza lo scambio del segno di pace e con la Comunione data in mano?
Si faccia ciò.
Questo è sempre meglio di niente.
Però, si proceda.
Certamente, anche la Conferenza Episcopale Italiana ha le sue colpe.
Come ha detto Nicola Porro, la Conferenza Episcopale Italiana ha accettato ogni cosa prima, permettendo a Conte di fare quello che ha voluto.
Ha accettato la limitazione della libertà di culto (sancita dalla Costituzione) senza porre delle condizioni. 

Quindi, quando si permettono certe cose si ha sempre almeno una parte di torto.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".