Caso Lamorgese-De Luca, io non avrei agito come la ministra

Come riporta "Il Secolo d'Italia", lo scontro tra la ministra degli Interni Lucia Lamorgese ed il sindaco di Messina Cateno De Luca continua. 

Ora, esprimo un mio parere.

Il sindaco è il soggetto politico che opera direttamente nel territorio e che conosce la realtà territoriale più dei politici romani.

Se un sindaco denunzia una situazione non corretta in un tempo di emergenza come questa dovuta al Coronavirus, il ministro degli Interni deve ascoltarlo.

Il sindaco ha denunziato sbarchi abusivi a Messina.

A mio modesto parere, la ministra avrebbe dovuto agire in maniera più approfondita. 

Anzi, se fossi stato al posto della ministra Lamorgese, io sarei andato fisicamente a Messina per verificare la situazione di persona. 

Invece, qui sembra che ci sia uno scontro per partito preso, il classico scontro tra un territorio ed il potere romano.

Inoltre, non si capisce il motivo per il quale il Consiglio di Stato (su richiesta del Ministero degli Interni) abbia fatto cassare l'ordinanza del sindaco di Messina.

L'ordinanza ha imposto a "chiunque intende fare ingresso in Sicilia attraverso il Porto di Messina, sia che viaggi a piedi sia che viaggi a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto l’obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza. Fornendo una serie di dati identificativi e di informazioni personali". 

Ora, c'è l'emergenza dovuta al COVID-19.

Il governo ha imposto delle restrizioni pesanti e non potremo neppure celebrare la Pasqua per come Dio comanda.

Dunque, l'ordinanza del sindaco De Luca avrebbe garantito un contenimento del contagio, visto che c'è il problema degli sbarchi abusivi in Sicilia.

Questa è stata la situazione non corretta denunziata dal sindaco. 

Di conseguenza, non si capisce questa presa di posizione della ministra.

Situazioni come queste dimostrano la poca sintonia che in questo momento c'è tra il governo di Roma e molte realtà locali.

Questo è un problema.