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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 1 maggio 2019

Un probabile linobambaki nel Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtatone

Domenica, sono stato al Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtatone, qui in Provincia di Mantova.
Di questa chiesa, in cui mi reco annualmente per un mio personale pellegrinaggio, vi sono elementi caratteristici, come l'icona della Vergine Maria, il coccodrillo appeso alla volte e le statue di coloro che furono graziati dalla Madonna.
Ricordo che fino ad una ventina di anni fa soffrivo di automafobia, una paura di ogni cosa che ricordasse un essere umano, statue comprese.
Nel santuario in questione, se avessi avuto un misuratore di panico, la lancetta sarebbe schizzata a 1000, anche perché le statue in questione non erano certo bellissime da vedere, dato che non erano ancora state restaurate.
Per certi versi, è già una "grazia" il fatto che oggi possa guardare quelle statue senza avere degli incubi notturni.
Comunque, la mia nevrosi fobica (che è ancora presente in altri ambiti) non è l'argomento dell'articolo.
Il mio sguardo si è posato su una statua che si trova sullo stallo alla sinistra di chi entra nella chiesa.
La foto qui riportata la mostra, come la mostra il video che ho postato sul mio canale Youtube.
La statua in questione ritrae un uomo vestito con abiti orientali, simili a quelli usati dai turchi.
Ricordo che le prime statue sono datate tra il XV ed il XVI secolo, proprio nel periodo in cui la minaccia turca si fece concreta, con la presa di Costantinopoli, che avvenne il 29 maggio 1453.
Guardando la statua mi è venuto in mente di fare una ricerca e la mia attenzione è caduta sui Linobambaki.
Per parlare di questi, bisogna risalire al 1571.
Nel 1571, Cipro cadde nelle mani dei Turchi Ottomani, che la tolsero ai Veneziani.
Prima dei Veneziani, dal 1192 al 1489, Cipro fu un regno franco nelle mani della dinastia francese dei Lusignano.
A Cipro coesistettero due comunità cristiane: la Chiesa ortodossa, che fu (e tuttora è) la Chiesa della maggioranza dei Ciprioti di lingua greca, e quella cattolica, che fu la Chiesa dei governanti francesi e veneziani.
Con la caduta di Cipro nelle mani dei Turchi, la situazione cambiò.
I Turchi furono relativamente tolleranti con gli ortodossi mentre perseguitarono duramente i cattolici.
Molte delle chiese di questi ultimi furono distrutte, convertite ad altro uso, date agli ortodossi (come nel caso dell'abbazia di Bellapais) o trasformate in moschee.
Subirono questo destino la cattedrale di Santa Sofia a Nicosia e la cattedrale di San Nicola a Famagosta, le quali oggi sono rispettivamente la moschea di Selim e la moschea di Lalà Mustafà Pascià.
I cattolici furono perseguitati perché i Turchi temevano che essi tramassero per fare tornare i Veneziani.
Così,  molti di questi cattolici decisero di convertirsi all'Islam.
Tuttavia, la stragrande maggioranza di codeste conversioni furono fittizie.
Infatti, queste persone furono ufficialmente musulmane ma di fatto non professavano la fede islamica.
Per esempio, non andavano in moschea (o ci andavano raramente), mangiavano carne di maiale e bevevano alcolici.
Inoltre, essi sceglievano di farsi chiamare con nomi che andavano bene tanto per l'Islam quanto per il Cristianesimo, come "Ibrahim" (Abramo), "Musa" (Mosè) o "Yussuf" (Giuseppe).
Questi furono i Linobambaki, ossia delle persone che dissimulavano la loro vera fede per avere dei vantaggi.
Il termine "Linobambaki" deriva da due parole greche che significano "lino" e "cotone".
Inoltre, per ricordare le loro origini cattoliche, i Linobambaki chiamavano i loro villaggi con nomi di santi cristiani, come Aghios Theodoros.
I Linobambaki furono spesso protagonisti di sommosse contro gli Ottomani.
Con l'arrivo dei Britannici, che avvenne il 22 luglio 1878, la storia cambiò nuovamente.
Il sistema dei Millet ottomani fu abolito e, nella politica di polarizzazione britannica, i Linobambaki furono assimilati ai turco-ciprioti.
Il tema è tornato attuale di recente.
Con la divisione dell'isola di Cipro (che è avvenuta nel 1974, con l'occupazione della zona nord da parte dell'esercito della Turchia) la situazione è precipitata.
Dalla Turchia, provengono nuovi coloni che si sono insediati (illegalmente) in quella che è chiamata Repubblica Turca di Cipro Nord.
Questo ha distrutto completamente l'identità di quel pezzo di isola.
Infatti, i greco-ciprioti presenti nel nord sono stati costretti a scappare verso sud.
Le chiese della zona nord di Cipro sono state trasformate in moschee, sconsacrate o distrutte.
Anche i Linobambaki hanno risentito di ciò e le tensioni con i turchi di Turchia hanno risvegliato le loro radici.
La vicenda dei Linobambaki ci deve fare riflettere sul valore della libertà, un valore a cui (forse) noi Europei non diamo peso.
Se quella statua nel santuario potesse parlare...chissà cosa racconterebbe.
Magari, potrei provare a farla "parlare" con una mia "pasquinata".









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