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martedì 7 maggio 2019

A questa Europa serve più Italia. Concordo con Daniela Santanchè

Su "La Voce di Mantova", vi è un articolo di Matteo Vincenzi che è intitolato "Santanchè (Fd’I): “A questa Europa serve più Italia”".
Ne riporto questo stralcio:

"Mantova Intenso tour elettorale in città e provincia per Daniela Santanchè, candidata per Fratelli d’Italia alle Europee del 26 maggio, accompagnata dal coordinatore provinciale Alessandro Beduschi, dal consigliere regionale Barbara Mazzali e dal capogruppo in consiglio a Mantova Paola Bulbarelli. Il martedì virgiliano della senatrice Fd’I è cominciato con la diretta in collegamento dall’hotel “Cristallo” Cerese alla trasmissione de La 7 “L’aria che tira”. Una scelta, quella di collegarsi da Mantova anziché dallo studio milanese per «valorizzare» il territorio che l’aveva vista vincitrice alle elezioni politiche nel 2013. «Torno sempre volentieri a Mantova, dove ormai mi sento un po’ di casa, splendida città che però – mi si passi il termini – permane al confine dell’“Impero” a causa del modo confuso con cui viene amministrata». Un accenno al caso Pro Gest («salvaguardare l’ambiente è doveroso, ma non si facciano guerre preventive a chi investe sul territorio portando lavoro»). E a proposito di lavoro, non poteva mancare la stoccata al vicepremier del M5S Luigi Di Maio: «Il lavoro si crea aiutando le imprese, quindi diminuendo le tasse ed eliminando la concorrenza sleale, non certo con il reddito di cittadinanza». Nel pomeriggio l’esponente del partito guidato da Giorgia Meloni è stata ospite prima di Guerrino Nicchio al “Green Park”, l’innovativa Rsa inaugurata pochi mesi fa, quindi dei sostenitori della lista di centrodestra in campo a Canneto sull’Oglio, con i quali ha avuto modo di visitare le realtà florovivaistiche del luogo, tra cui la prestigiosa “Coplant Vivai”".

Sono perfettamente d'accordo con le parole scritte da Vincenzi e con quelle dette dall'onorevole Daniela Santanchè, deputata di Fratelli d'Italia.
Ora, la questione è molto semplice.
In questi ultimi anni, l'Italia ha scelto la politica dello statalismo e di un appiattimento sulle politiche di un'Europa burocratica e tecnocratica.
Ha scelto di subire le politiche tecnocratiche dell'Unione Europea ed oggi ne paga il prezzo.
L'Italia di oggi è in un continuo declino e le politiche dell'attuale Governo, che da un lato è riuscito a bloccare certe scelte scellerate dell'Unione Europea ma dall'altro non ha proposto una vera ricetta per il rilancio dell'economia, non ha portato grandi cambiamenti.
Al nostro Paese manca la competitività.
Per essere competitivo, il nostro Paese ha bisogno della libera impresa.
Perché ci possa essere la libera impresa, bisogna tagliare le tasse, ridurre la burocrazia, riformare la giustizia, tagliare il costo dell'energia elettrica e dei carburanti e fare le infrastrutture.
Non c'è scelta.
Solo così il nostro Paese potrà dire la sua in Europa.
Oggi, a questa Europa serve più Italia, per limitare l'egemonia franco-tedesca, la quale punta a schiacciare gli altri Stati europei.

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