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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 7 maggio 2019

Da "La Civetta" di marzo 2019: Hugues de Payns

Questo è un altro dei miei articoli su "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova: 


"Il grande cavaliere Hugues de Payns (1070-1036) altri potrebbe non essere stato che un italiano di nome Ugo dei Pagani.

Infatti, alcuni storici sostengono che colui che intorno al 1118-1119 fondò l'Ordine dei Poveri Compagni d'Armi di Cristo e del Tempio di Salomone, meglio conosciuto come Ordine dei Cavalieri Templari, non sia nato nella città francese di Payns ma a Nocera, in Provincia di Salerno.

Vi è anche un libro scritto dallo storico Mario Moiraghi che ne parla.

Il libro è intitolato "L'italiano che fondò i templari".

Questi storici sostengono che il fondatore del famoso ordine monastico-militare sia nato a Nocera de Pagani, la zona settentrionale dell'attuale Provincia di Salerno che si estendeva nella zona intorno a Sarno, fino a Pagani.

Il territorio si chiamava Agro nocerino-sarnese.

Nel Medio Evo, Nocera si chiamava Nocera di Pagani.

Dunque, stando a questi storici, Hugues de Payns (o Ugo dei Pagani) altro non sarebbe stato che un nobile campano di origini normanne.

Un indizio sull'italianità di Ugo dei Pagani potrebbe stare nella sepoltura che per gli scritti dello storico seicentesco Marco Antonio Guarini si troverebbe nella chiesa di San Giacomo a Ferrara, la cui costruzione fu attribuita proprio alla famiglia dei Pagani, famiglia nobile realmente esistita, che sarebbe arrivata in quella città.

La famiglia esistette veramente.

Nel 1433, un certo Pietro III dei Pagani ebbe la signoria di Cortimpiano, oggi Pagani.

La chiesa di San Giacomo fu usata dai nobili che ricevevano le insegne e le armi dei Cavalieri dell'Ordine di San Giacomo di Compostela.

Rimase attiva nonostante nel 1627 fosse stata inglobata nel ghetto ebraico voluto da Papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Vincenzo Barberini, 5 aprile 1568-29 luglio 1644) e quindi a rischio di chiusura e demolizione.

Tanti si opposero a ciò.

Tra questi, vi fu anche un'ebrea convertita al cattolicesimo che fu dama di corte della duchessa di Urbino, una certa Lucrezia Seghizzi, decise di intercedere contro la decisione di abbattere l'edificio.

Solo con l'arrivo dei francesi la chiesa fu soppressa.

Si parla anche di una lettera che sarebbe stata scritta da Ugo ad un suo zio di nome Leonardo Amarilli di Rossano Calabro per informarlo della morte del proprio figlio Alessandro.


La lettera sarebbe stata scritta nel 1103.

Ora, gli indizi sono vaghi, anche perché la succitata chiesa è oggi sconsacrata ed è stata adibita ad uso secolare. La chiesa in questione è stata adibita a cinema.

Forse, in quanto di origini normanne, Ugo dei Pagani potrebbe avere avuto contatti con la Francia e potrebbe essere andato lì.


In seguito, nella loro mania di "grandeur", gli storici francesi potrebbero avere deciso di francesizzare il personaggio, facendolo diventare Hugues de Payns.

Tuttavia, questa "francesizzazione" risulterebbe ambigua.

Infatti, secondo la versione degli storici francesi, la sua città natale sarebbe stata Payns, nome che ha una certa assonanza con Pagani, e la provincia francese in cui si trova Payns sarebbe la Champagne, che tanto simile è alla nostra Campania.

Certamente, l'ironia del caso sta nel fatto che esista in Francia una regione di nome Champagne con una città di nome Payns, i cui nomi hanno un'assonanza con la nostra Campania e la città di Pagani.

Per questo, potrebbe essere stato facile per gli storici francesi "francesizzare" Ugo dei Pagani.

La famiglia dei Pagani esistette veramente e le sue origini furono a Nocera Superiore, in Provincia di Salerno, ove vi è un battistero del VI secolo DC che è a pianta circolare.

Guarda caso, molte chiese templari hanno una pianta circolare.

Basti pensare alla Temple Church di Londra, alla Chiesa del Convento dell'Ordine di Cristo di Tomar, in Portogallo, alla Rotonda di San Lorenzo, qui nella nostra Mantova, e alla Rotonda di Montesiepi, in Provincia di Siena.

Tutto ciò sarà stato una un caso?

Chi può dirlo?
Il mistero si infittisce

                                                            Antonio Gabriele Fucilone".

Ora, ne "La Civetta", ho creato la rubrica "La Via del Sole", la quale toccherà varie bellezze artistiche e storiche del nostro Paese, seguendo l'itinerario dell'Autostrada del Sole, da Milano a Napoli.
Poi, questo "viaggio ideale" proseguirà in una nuova rubrica che intitolerò con il nome di "Via del Mediterraneo", seguendo l'itinerario dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Forse senza volerlo, con l'articolo qui riportato,  ho già dato un assaggio di quello che farò.
Infatti, Hugues de Payns (1070-1036) è ancora un mistero.
Il fondatore dell'Ordine dei Poveri Compagni d'Armi di Cristo e del Tempio di Salomone o Ordine dei Cavalieri Templari potrebbe non essere stato un cavaliere francese ma un italiano della zona di Salerno, precisamente di Pagani.
Questo Comune si trova vicino a Nocera e può essere raggiunto dall'Autostrada A30 Caserta-Salerno, una delle due autostrade che raccordano l'Autostrada del Sole e quella del Mediterraneo.
Sembra proprio che il destino abbia voluto fare questo scherzo.
Ironia a parte, Hugues dei Payns o Ugo di Pagani fu un grande personaggio che lasciò tracce ovunque.
Anche qui a Mantova ci sono tracce di ciò che egli fede.
Un esempio è la Rotonda di San Lorenzo, una chiesa pienamente riconducibile ai Cavalieri Templari.
Riguardo alla "Via del Mediterraneo", sto già prendendo del materiale interessante.
Tra l'altro, ho anche deciso di avvalermi della collaborazione di amici fidati, come ad esempio il mio socio in questo blog Morris Sonnino, il quale è un pozzo di cultura.
Dunque, mi sto impegnando cercando di fare conoscere la storia di codesto Paese, il quale è ricco di storia.
Anzi, l'Italia ebbe una parte importante nella storia.
Purtroppo, sembra che questo sia dimenticato da molti di noi italiani.





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