Questi non rappresentano noi cattolici

Riprendo queste parole scritte su Facebook dall'amico Filippo Giorgianni:
"La fede della Chiesa cui indegnamente aderisco non è nemmeno lontana parente dello gnosticismo che si nasconde nelle personalissime convinzioni velatamente eretiche di tanti "cattolici", siano essi i moralisti pauperisti, gli schiavisti pro-immigrazione, i pro-vita paranoici, i tradizionalisti senza Tradizione ipercritici, etc. In questo marasma di confusi nessuno è in grado di concentrarsi sul cuore tradizionale del cristianesimo (che non conoscono e cui non aderiscono) che consiste nell'annuncio essenziale e nella lotta ai pensieri (antirrhetikos). Del cristianesimo restano solo delle macchiette pronte a polemizzare idiotamente su Ronaldo o a mettere magliette rosse a comando e per conto dei ladroni come Soros. Non sono un loro correligionario e non voglio esserlo perché si tratta proprio di un'altra religione! Aaah l'ho detto!".

Ringrazio Filippo, una persona di cui ho grande stima, anche se ha il difetto di essere bianconero.
Anche io (come il buon Filippo) non aderisco a quello pseudo-cattolicesimo, che con la vera dottrina della Chiesa nulla ha a che fare che oggi è ampiamente propugnato.
Questo pseudo-cattolicesimo è solo una dottrina buonista che vuole vedere una Chiesa trasformata in un sindacato, una Chiesa che, in nome del pauperismo,  fustiga chi ha ottenuto la ricchezza guadagnando i suoi soldi con il suo lavoro, e che infonde quel "senso di colpa" che sta distruggendo la nostra civiltà.
In nome di questo "senso di colpa", noi Occidentali dobbiamo accogliere i poveri degli altri continenti perché "il nostro colonialismo ha impoverito le loro terre".
Ora, i sostenitori di codesta tesi ignorano il fatto che, per esempio, anche i musulmani abbiano colonizzato e soggiogato popolazioni.
Tuttavia, questi buonisti non ne parlano.
Per loro non è cosa comoda fare ciò.
Da cattolico, da persona che crede nel Padre, in Gesù Cristo, nello Spirito Santo e nella Chiesa santa cattolica ed apostolico, io non mi sento rappresentato da quei preti che sfilano con le magliette rosse.
Io non mi sento rappresentato da personaggi come don Luigi Ciotti, che tanto ama sfilare con la maglietta rossa, o da don Giorgio De Capitani, il quale passa un giorno sì e l'altro pure insulta e (alla faccia dell'amore cristiano) maledice il ministro Matteo Salvini e quei politici che non gli piacciono.
Mentre fanno gli slogan anti-Salvini e pro-immigrazione, questi personaggi, come anche George Soros, non dicono nulla né dei cristiani perseguitati in certi Paesi (come la Nigeria) né dei giovani italiani costretti ad emigrare per trovare lavoro e che restano disoccupati.
Io non faccio parte della loro "Chiesa".