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domenica 15 luglio 2018

Il Terrore della Rivoluzione francese e l'ISIS

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di questo stralcio preso dal sito "Analisi Difesa";

"Per poter comprendere il fenomeno terroristico dell’ISIS occorre sottoporre ad una attenta e accurata valutazione i prodromi da cui origina – unitamente alla strategia che lo sottende – in quanto l’analisi dei fenomeni terroristici pone in risalto che:
1. tutte le forme terroristiche implicano una dottrina geopolitico-strategica che le innesca, le alimenta e le dirige sugli obiettivi (strategici) da perseguire. Ad iniziare dal Regime del Terrore (luglio 1793-luglio 1794), innescato dai componenti del Comitato di Salute Pubblica, la cui valenza geopolitico-strategica si imperniava sulla preoccupazione di un’invasione prussiana e sulla paura della restaurazione dell’Ancien Regime. I rivoluzionari francesi temevano complotti e cospirazioni interne ad opera di coloro che erano rimasti fedeli al sovrano, i cosiddetti “realisti”, i quali furono le principali vittime del terrore: «… Bisogna che i nemici periscano… solo i morti non tornano indietro…».
Analogamente può dirsi dei “narodniki” del populismo russo – movimento politico e culturale nato nell’Impero russo – sviluppatosi nel XIX secolo nelle città e costituito da intellettuali e studenti. Tali narodniki – i cui obiettivi si incentravano su emancipazione delle masse contadine, fine dell’autocrazia zarista e realizzazione di una società socialista. Anche le Brigate Rosse nazionali si proposero quali avanguardie della rivoluzione proletaria;

1. suscitare di sentimenti di terrore negli avversari – per poter meglio imporre loro la propria volontà – è da sempre un “imprinting” della guerra o un metodo di lotta politica. Ed aggredire, nei regimi democratici, il diritto alla vita e alla sicurezza, sia singola sia collettiva, tende a conseguire – come obiettivo strategico – l’imposizione di un nuovo assetto politico.
La democrazia si fonda sul rispetto delle regole e sul giusnaturalismo incentrato su: diritto alla vita, diritto alla libertà – purché non leda i diritti altrui – diritto alla sicurezza fisica, diritto alla proprietà fondata sul lavoro, con limitazioni dei poteri del decisore politico
.".

In queste parole vi è del vero.
Ora, l'ISIS ha molte cose in comune con il Terrore della Rivoluzione francese e con altre ideologie perniciose, come il nazismo tedesco ed il comunismo.
Come ci fu nel Terrore,  nell'ISIS vi è (per esempio) la distruzione della storia di un popolo e l'idea secondo cui il decisore debba per forza modellare a suo piacimento l'identità del medesimo.
Questa cosa fu presente nel nazismo ed è presente nei regimi comunisti tuttora esistenti, come ci fu nel comunismo sovietico.
Riguardo al Terrore, penso, ad esempio , alla politica di scristianizzazione che fu implementata dal Comitato di Salute Pubblica.
Lo Stato rivoluzionario francese volle ergersi a Moloch attraverso una religione di stampo neopagano, il culto della Dea Ragione.
Così, le chiese furono private dei simboli cristiani e trasformate in templi dedicati al nuovo "culto" e gli arredi ed i libri sacri furono distrutti.
Furono fatte mascherate anti-cristiane e manifestazioni, come quella dell'"asino mitrato".
In questa manifestazione vi era un carro trainato da un asino con una mitra vescovile sul capo.
Sul carro vi erano i fantocci raffiguranti il re, i nobili ed il Papa, contro cui la gente lanciava ogni cosa.
Si faceva questo anche per annichilire l'opposizione.
Lo stesso clichet fu anche del nazismo.
Penso, per esempio, ai roghi dei libri non conformi all'ideologia di Hitler.
Anche il comunismo  fece (e, ove è ancora presente, fa) la stessa cosa.
L'ISIS ha lo stesso modus operandi.
Penso alla distruzione dei monumenti di Palmira e delle chiese cristiane in Iraq.
La storia si ripete.

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