L'islamizzazione del Belgio

Questa è la nota di Giulio Meotti su Facebook:
"Un partito che vuole trasformare la democrazia in sharia. Turchia? No, il Belgio. Nella campagna elettorale delle Amministrative in Belgio ci sarà il Partito islamico, già riuscito a far eleggere due consiglieri ad Anderlecht e Moleenbek a Bruxelles, quel cesso di jihadismo al cuore della UE. Ora il Partito islamico è riuscito a presentare candidati in 28 municipalità. Il consigliere comunale di Anderlecht, Redouane Ahrouch, ha detto: "Il nostro obiettivo finale è uno Stato islamico al 100%, il velo potrà essere portato in tutti i luoghi pubblici e nelle scuole dovrà essere servito il cibo halal". Si comincia dagli autobus: uomini di qua e donne di là. Punto 25: "Prevenire il vizio vietando gli stabilimenti di gioco (casinò, sale da gioco e agenzie di scommesse) e la lotteria". Come a Raqqa. Presto di buono in Belgio non rimarranno neppure i cioccolatini".

Purtroppo, temo che questo piano di islamizzare il Belgio riuscirà.
Infatti, il Belgio si sta scristianizzando e qualcuno inizia a vedere nell'Islam una sorta di "cura" per una società belga oramai caduta nel nichilismo.
Questo è il dramma.
Anziché cercare di difendere il suo patrimonio storico e culturale, il Belgio ha scelto la strada del secolarismo più sfrenato (tanto da favorire anche l'eutanasia sui minori) e questo favorirà l'Islam, che al suo interno mostra maggiore compattezza.
Non mi sorprenderei se un giorno la cattedrale di San Rombaldo di Malines (sede dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles) avesse le mezzelune al posto delle croci ed i minareti al posto dei campanili.
Il Belgio deve riprendersi la sua storia.