Gaza: lo spettacolo indecoroso de "Le Iene".

Su "Il Foglio", Giulio Meotti ha scritto un articolo intitolato "Le Iene banchettano su Israele".
Riporto questa sua nota scritta su Facebook:

"Ho sempre considerato le Iene un programma per guardoni sensazionalisti. Su Israele però fanno dei danni immensi e farebbero meglio a occuparsi di sesso nelle loro interviste doppie per liceali in fregola. Due giorni fa le Iene hanno trasmesso da Gaza un servizio di mezz'ora accusando Israele di "sparare sui manifestanti" e riperticando un servizio dopo l'ultima guerra che ha trasmesso a milioni di spettatori l'idea che gli israeliani sparassero deliberatamente sui bambini palestinesi, che ne decapitassero i peluche, che li privassero di acqua ed elettricità, che ne bombardassero con sadismo le scuole, che Gaza sia una striscia di ospitalità, "resistenza" e buon umore senza parlare mai di terrorismo, dittatura, islamismo. Oggi sul Foglio ho scritto un articolo di prima pagina spiegando loro che quella è la morte del giornalismo".

Quando denuncia soprusi veri e propri, la trasmissione televisiva "Le Iene" fa un buon servizio.

Mi viene in mente il caso del vecchietto palermitano gravemente malato ed allettato che si trova in una faida familiare con la nipote, la quale lo vuole buttare fuori dalla sua casa, che ella è riuscita ad acquistare all'asta, dopo che è andata più volte in causa contro di lui. Per le cause, lui ha speso i soldi e si è visto pignorare e mettere all'asta la casa.

Però, trovo scorretto quel servizio fatto su Gaza.

Israele si sta difendendo da un attacco voluto da Hamas, l'organizzazione terroristica che governa Gaza e che vuole la distruzione di Israele.

Fare passare Israele per il "cattivo di turno" non è corretto.

Israele non manderebbe in giro i suoi soldati, se non ci fosse un pericolo serio.

Israele manda i suoi soldati a Gaza perché c'è una minaccia.

La minaccia è Hamas, che vuole la distruzione di Israele.

Lo dice il suo statuto.

Israele si deve difendere. Questo è un suo diritto.

Le "Iene" hanno preferito "seguire la corrente", anziché informarsi bene e dare una giusta informazione.