"Non si sa mai se ridere o arrabbiarsi quando l'ipocrisia travalica i limiti del buon senso ed approda sulle sponde dell'inganno. Appare sempre così sottile lo spazio che separa la giusta e comprensibile difesa della propria parte ideale, dal tentativo di scaricarsi dalle responsabilità di scelte e sostanza politica.
Questa volta ci prova Minniti che seppure, al contrario del segretario del suo partito, non s'inoltra in narrazioni false, si giova e si conforma ai fatti accaduti, traendone spiegazioni e svolte che non convincono.
Minniti, ad esempio, non ci dice che senza l'intervento di un magistrato, a cui è apparso sospetto il traffico delle navi degli "Organismi Non Governativi", le cose rischiavano di andare avanti per molto tempo ancora.
La svolta se c'è stata, ma non sembra definitiva, non è stata politica ma giudiziaria.
Le intese con i trafficanti d'esseri umani è illegale: sono mafiosi senza scrupoli, spesso anche spietati assassini, che lucrano sulla sofferenza dei migranti.
Il Ministro dell'Interno si nasconde dietro il muro dell'impatto di 12.500 sbarchi in 36 ore, e su venticinque navi diverse, per attribuirsi un merito che è solo apparente.
Gli si dà atto solo di una gestione del Ministero degli Interni non paragonabile a quella del suo predecessore, Alfano, incollato alla poltrona, al guinzaglio di Renzi, del PD e del business dell'accoglienza in Sicilia (Sarebbe interessante sapere che fine abbia fatto l'inchiesta sul centro di accoglienza di Mineo e sui 100 milioni di Euro spesi - ma questa è un'altra questione che spero la nuova maggioranza, spero di cdx, contribuisca a chiarire).
Non ci voleva Minniti per capire che l'Italia era inquieta e che la preoccupazione saliva.
Minniti non ha "fermato gli sbarchi perchè aveva previsto l'attacco di Traini". Anche questa è campagna elettorale di basso livello.
Gli sbarchi sono stati rallentati dall'intervento di un magistrato che ci voleva veder chiaro.
Si sono fermati perché il servizio traghetti, gestito da chi becca il 5 per mille dalle nostre dichiarazioni dei redditi, è stato fermato dall'intervento della magistratura. Il fermo delle attività delle ONG sulla rotta Libia-Italia ha reso, inoltre, evidente che gli sbarchi godevano di canali di compiacenze e di sostegno.
Dall'inizio dell'anno nuovo, però, sono ripresi gli sbarchi. Non appena le condizioni meteorologiche l'hanno consentito, sono arrivati ancora in quantità. Il Ministro, pertanto, invece di far campagna elettorale su questa questione, attribuendosi meriti che non ha, s'impegni a capire le dinamiche della ripresa delle traversate nel Mediterraneo.
Intervenga nuovamente anche la magistratura. Oramai c'è anche il PD che dice che sul fronte immigrazione "rien ne va plus".
Bisogna far presto prima che una nuova ondata di arrivi - che l'Italia non sa più come gestire - sconvolga ancor più questo nostro sventurato Paese".
Ringrazio Vito.
Questa nota è un commento all'articolo de "Il Giornale", che è intitolato "Migranti, Minniti: "Ho fermato gli sbarchi perché avevo previsto l'attacco di Traini"".
Come diceva una nota pubblicità di un'altrettanto nota marca di dentifricio: "Prevenire è meglio curare".
La situazione attuale si sarebbe potuta (e dovuta) evitare con un'accorta politica in merito alla gestione dell'immigrazione.
Purtroppo, questa politica non c'è stata ed oggi se ne paga il prezzo.
Sono commossa e contenta che la sua onestà sia stata di nuovo acclarata: chi lo ha accusato ingiustamente dovrebbe essere processato, ma in questo Paese non c'è giustizia.
RispondiEliminaMi dispiace che avrebbe potuto essere il sindaco di Roma ma, nonostante gli impegni presi, Salvini e Meloni hanno deciso diversamente e ci troviamo la Raggi, e ho detto tutto
Peccato averlo disturbato, fatto tornare in Italia dall'Africa dove stava facendo tanto per i bambini malati