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domenica 11 febbraio 2018

I lombardi di Sicilia

Ruderi del castello di Acquedolci
Anche in Sicilia si parla lombardo.
Questa non è una battuta.
Infatti, in Sicilia vi sono comunità che parlano dialetti della famiglia gallo-italica, la famiglia di cui fanno parte dialetti che di meridionale hanno ben poco, come il piemontese, il lombardo, il ligure e l'emiliano-romagnolo.
Queste parlate si trovano in alcuni Comuni delle Province di Messina e di Enna.
I Comuni sono Nicosia, Sperlinga, Aidone e Piazza Armerina, in Provincia di Enna, e San Fratello, Acqudolci, San Piero Patti, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia e Fondachelli-Fantina, in Provincia di Messina.
Tracce di "lombardi" sono presenti anche in altri Comuni, come San Marco d'Alunzio, sempre in Provincia di Messina, e in alcune zone della Provincia di Catania.
Guarda caso, sono tutte zone di quella porzione di Sicilia che gli Arabi chiamavano Val Demone, una zona che essi non riuscirono ad islamizzare e che restò di cultura greco-bizantina e cristiana.
In quella zona vi è anche Galati Mamertino, il Paese di mia madre.
I "lombardi" sarebbero arrivati in Sicilia nel 1038, quando il generale bizantino Giorgio Maniace (998-1043) cercò di riconquistare l'isola, la quale, dall'827, era in mano agli Arabi.
Nelle sue truppe vi furono normanni e "lombardi".
Con l'arrivo dei Normanni, nel 1061, si incoraggiò la latinizzazione dell'isola e furono fatti arrivare dal nord di francesi, provenzali e "lombardi".
L'intento dei sovrani normanni fu quello di rafforzare il ceppo latino su quello greco ed arabo.
Nel 1087, re Ruggero I (1031-22 giugno 1101) si sposò con Adelaide del Vasto (1075-16 aprile 1118), della dinastia piemontese degli Aleramici e fece colonizzare la Val Demone (a maggioranza greco-bizantina) da gente ligure e piemontese.
Deve essere inteso che un tempo il termine "Lombardia" indicava la regione a nord-ovest dell'Italia. Quindi, non indicava solo l'attuale Lombardia ma anche il Piemonte, la Liguria e l'Emilia-Romagna.
Effettivamente, nei dialetti parlati in quei Comuni vi sono espressioni che si rifanno a quei dialetti parlati qui al Nord.
Per esempio, il nome in dialetto gallo-italico di San Fratello è "San Frareu" e si rifà al ligure.
Vedete, anche i Sicilia si parla il dialetto del Nord.

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