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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 9 febbraio 2018

Foibe, l'Anpi esca dall'ambiguità!

Vi invito a leggere un articolo scritto su "Il Secolo d'Italia" che è intitolato "Foibe, il convegno della vergogna. Gasparri: «L’Anpi offende le vittime»".
Ebbene, per sabato 10 febbraio, giorno del Ricordo, l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italia) ha organizzato un convegno che di fatto sarà l'ennesima opera di negazionismo di tale tragedia.
Il convegno sarà a Torino.
Ora, all'Anpi, io mi sentirei di rispondere con una sola parola: vergogna!
L'Anpi ha ancora una posizione molto ambigua in merito alla questione delle foibe.
Per questo motivo, ribadisco che il prossimo governo non dovrebbe più sostenere economicamente l'Anpi, che tra l'altro, in alcune sue manifestazioni, è arrivata ad insultare la Brigata Ebraica, in nome della sua ostilità ad Israele.
Se comandassi io (assieme all'abrogazione della "Legge Mosca" del 1974, legge che dà alle cooperative i privilegi fiscali) il taglio dei finanziamenti all'Anpi sarebbe una delle prime cose che farei.
In primis, non ha senso che un'associazione riceva soldi da parte dello Stato.
Va bene riconoscere la libertà di associazione ma penso che un'associazione debba reggersi sulle sue gambe e non dipendere dallo Stato.
Altrimenti, diamo pure i soldi anche ad altre associazioni, che fanno anche delle cose buone ed utili alla società, come ad esempio il Comitato Manifestazioni Roncoferraro, di cui faccio parte.
In secundis, l'Anpi sta calpestando ciò che è la storia, in nome dell'ideologia.
Questo è inaccettabile!
Le foibe furono crimine esecrabile esattamente come lo fu Shoah.
Negarlo è una grande vergogna.
Come non si deve negare la Shoah, non si deve negare neppure l'eccidio delle foibe.
I due crimini, odiosi ed esecrabili, ebbero lo stesso concetto di eliminazione fisica di un'etnia e di una religione.
L'Anpi ha un atteggiamento ambiguo di fronte a ciò.
Anche quando dice di condannare l'eccidio delle foibe, da parte dell'Anpi non si vede questa convinzione riguardo a ciò.
Questo è gravissimo poiché impedisce di fatto di avere una memoria condivisa.
Senza una memoria condivisa non ci sarà mai la pace, come non ci sarà mai l'ordine.


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