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lunedì 8 gennaio 2018

A proposito dell'Islam e dell'essere persone perbene

Questo è un commento (arrivatomi in forma anonima) all'articolo intitolato "Non islamizziamo i nostri costumi":
"Non offendete Maometto se volete essere persone per bene. Non offendete la religione degli altri. Siete avvisati".

Io rispondo con questo pezzo di Bruce Bawer sull'islamizzazione del Natale in Norvegia che mi è stato portato all'attenzione dall'amico e collaboratore Angelo Fazio:



"Il Natale della scuola Stigeråsen offre un altro esempio di dhimmitudine: la vile sottomissione europea all'Islam. Quest'anno, potrebbe esserci una coppia di versetti del Corano in uno spettacolo di Natale; l'anno prossimo, entrambe le religioni celebreranno la stessa festa; e forse non occorrerà attendere molti anni prima che la festa dei bambini sia celebrata senza crocifissi e alberi di Natale, solo con tappeti da preghiera, benedizioni in arabo e hijab per le bambine".

Ringrazio il buon Angelo.
Volete capire che Maometto non c'entra nulla con noi?
Al commento, io ho risposto con il Credo che si recita ogni domenica nelle nostre chiese:

"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di Tutti i secoli.
Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio Vero; generato e non creato della stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di lui, tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo; e per opera dello dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato.
Morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture.  È salito al cielo e siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare vivi e morti ed il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre è adorato e glorificato.
Credo alla Chiesa, una santa, cattolica ed apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.".

Dove sta Maometto in questa formula?
Per noi cristiani, Maometto non è un profeta e celebrarlo nelle chiese (cosa che è accaduta in alcune chiese in Inghilterra) è un errore, così com'è un errore introdurlo nel nostro Santo Natale.
Egli negò la divinità di Gesù Cristo.
Dunque, come si può celebrare un personaggio del genere in un luogo in cui si celebra una religione che dice a chiare lettere che Gesù Cristo non è solo un uomo ma Dio stesso incarnato?
Non è una contraddizione?
Io dico proprio di sì.
Le due cose non si conciliano. 
Maometto è per noi solo un personaggio storico.
Quanto all'essere perbene, io mi sento una persona perbene.
Infatti, non ho mai fatto del male a nessuno e se ho fatto del male a qualcuno l'avrò fatto solo in buonafede, senza volerlo.
Di certo, non penso che mi serva Maometto per essere perbene. 
I valori mi sono già stati trasmessi.



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