Siena, Piazza del Campo |
conversando con l'amica e socia Stephanie Caracciolo, il discorso è caduto su Siena, una città che avevo visitato in gita nel 1998.
Ora, Siena è la tipica città che può ancora oggi essere definita "ghibellina".
Dante Alighieri, che era un guelfo bianco, scrisse nel Canto VI del "Paradiso" della sua "Divina Commedia":
"L’uno al pubblico segno i gigli giallioppone,
e l’altro appropria quello a parte,
sì ch’è forte a veder chi più si falli.
Faccian li Ghibellin, faccian lor arte
sott’altro segno; ché mal segue quello
sempre chi la giustizia e lui diparte;
e non l’abbatta esto Carlo novello
coi Guelfi suoi, ma tema de li artigli
ch’a più alto leon trasser lo vello".
sì ch’è forte a veder chi più si falli.
Faccian li Ghibellin, faccian lor arte
sott’altro segno; ché mal segue quello
sempre chi la giustizia e lui diparte;
e non l’abbatta esto Carlo novello
coi Guelfi suoi, ma tema de li artigli
ch’a più alto leon trasser lo vello".
Effettivamente, di quello scontro che ci fu tra Siena e la sua storica rivale Firenze noi sappiamo tutti.
Nel XIII secolo, tra Siena e la guelfa Firenze non correva buon sangue.
La Battaglia di Montaperti del 1260, che fu vinta proprio da Siena, ne fu la dimostrazione.
Ora, i guelfi erano simpatizzanti del Papa ed erano filo-romani.
I ghibellini erano simpatizzanti dell'imperatore del Sacro Romano Impero.
In realtà, questa divisione fu molto labile.
Infatti, i guelfi di Firenze furono divisi in "guelfi neri" e "guelfi bianchi".
I primi furono i più intransigenti ed i secondi furono quelli più disponibili ad un dialogo con la loro controparte.
Tra questi, come ho scritto prima, ci fu anche Dante Alighieri (1265-1321).
Nel 1301, con l'appoggio di Papa Bonifacio VIII (1230-1303), i "guelfi neri" sconfissero quelli "bianchi" e Dante finì i suoi giorni in esilio.
Quindi, Firenze era guelfa ma non troppo filo-romana.
Per contro, Siena era ghibellina ma filo-romana più per il passato legato all'antica Roma (di cui conserva la celebre Lupa, come simbolo) che non per la presenza del pontefice nella Città Eterna.
Comunque, del carattere ghibellino di Siena si vedono ancora oggi le tracce.
Il cuore politico e civile di Siena è rappresentato dalla Piazza del Campo, con il Palazzo Comunale.
Quella piazza rappresentava il cuore civile della città e ancora oggi lo rappresenta.
La sua forma è quella di una conchiglia divisa in nove settori, in memoria del Governo dei "Nove" (1287-1355).
Essa non appartiene a nessuna della contrade senesi.
La Torre del Mangia, rappresentava (e tuttora rappresenta) la torre civica del Palazzo Comunale, la sede del potere civile.
In questa piazza manca una cosa: la cattedrale.
Anzi, non ci sono chiese, se non la cappella del Palazzo Comunale.
Intorno alla piazza vi sono altri palazzi e nella parte opposta rispetto al palazzo vi è la Fonte Gaia ma non si vede nessuna chiesa.
Quelle si trovano nelle altre zone della città.
Dedicata a Santa Maria Assunta, la cattedrale di Siena si trova in un'altra piazza, precisamente nel Terzo di Città, ove vi è la Piazza del Duomo.
Siena, Piazza del Campo |
Essa è tuttora uno dei massimi esempi di arte romanica e gotica della città e della Toscana e rappresenta il cuore del potere religioso della città.
Questa caratteristica si nota ancora oggi e denota il carattere ghibellino della città.
Cordiali saluti.
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