a Palazzo Madama, la sede del Senato, c'è stato uno scontro tra l'ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il vice-presidente del Senato, il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli.
Quasi a "sorpresa" l'ex capo dello Stato ha chiesto la parola per un intervento di fine seduta a titolo personale e si è "tolto" qualche sassolino dalle scarpe. "Non si ingiuriano le persone ma le istituzioni", ha tuonato Napolitano, stigmatizzando le parole pronunciate dall'esponente del Carroccio in una seduta d'Aula di inizio ottobre.
"Dire che ho definito indegno il Senato e il parlamento è una affermazione deliberatamente falsa e di senso opposto al mio intervento - ha tuonato Napolitano - ho sempre operato, da deputato per 38 anni, da presidente della Camera e poi della Repubblica, per valorizzare il ruolo del parlamento e per rafforzarne il prestigio". Poi ha aggiunto: "Chi per polemica elettorale, macchia questo mio incontestabile impegno viene meno ad ogni regola di oggettività e di rispetto istituzionale". Per il presidente emerito della Repubblica quelle di Calderoli sono state "invettive di una volgarità da suburra".
Ricordando la lectio magistralis del presidente emerito della Repubblica sulla riforma costituzionale alla scuola di formazione dei democratici Calderoli ha sottolineato di non essere "un diffamatore di professione". "Ho rispetto delle istituzioni ma sono un politico - ha fatto presente - e quando uno scende in politica e fa politica di parte deve essere disponibile al confronto e a darle e a prenderle".
Ma come? Napolitano si è offeso?
Dobbiamo ricordare che se l'Italia è messa così male la responsabilità è anche di Napolitano.
Nel 2011, egli ha fatto cadere un Governo con una maggioranza eletta dal popolo e l'ha rimpiazzato con uno che aveva una maggioranza voluta dal palazzo e da certi gruppi di potere europei.
Quel governo non voluto da nessuno ha affondato il nostro Paese, rendendolo oggi una terra di emigrazione e senza più risorse.
Quando sento parlare di imprenditori che si impiccano perché le loro aziende sono strozzate dalle tasse, di immigrati clandestini che scorrazzano nel nostro territorio facendo danni, di imprese che chiudono o che svendono, di famiglie che non arrivano nemmeno a fino mese con lo stipendio e di nostri connazionali che emigrano, io provo pena e rabbia.
Da disoccupato, io provo pena per tutti quelli che sono nella mia condizione.
Napolitano è tra i responsabili di questa situazione.
Egli non dovrebbe offendersi per le parole di Calderoli.
Dovrebbe solo vergognarsi e tacere.
Cordiali saluti.
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