come riporta "Il Giornale", i magistrati impegnati in politica guadagnano molto senza più fare il loro lavoro.
I magistrati eletti in Parlamento hanno gli scatti come i colleghi in servizio: così arrivano al top della carriera.
In pratica, questi magistrati non sono più in servizio ma prendono gli stessi soldi dei colleghi che operano.
Questo non può essere accettato.
E' una situazione di privilegio.
Eppure, per le toghe c'è il divieto assoluto di iscrizione ai partiti politici, ma quando si candidano con un partito e lo rappresentano in parlamento il divieto non vale più. Anzi, la loro carriera va avanti come se fossero in un ufficio giudiziario e in base ad un giudizio di merito necessario da quando, nel 2006, è cambiata la legge che prevedeva scatti automatici legati all'anzianità di servizio.
Questo è davvero inaccettabile se si tiene conto dei numerosi cittadini senza lavoro e degli imprenditori falliti.
Essi hanno questo privilegio a nostre spese.
Questo è davvero inaccettabile.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento