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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 17 ottobre 2016

Mosul sarà liberata?

Cari amici ed amiche,

l'esercito iracheno si sta muovendo per liberare Mosul dalle forze dell'Isis.
Ora, il problema vero non sta nell'azione dell'esercito iracheno ma nel fatto che oggi le grandi potenze (come USA e Russia) non facciano fronte comune contro l'Isis.
Anzi, USA e Russia sono oggi in forte contrasto su tantissime questioni.
Pensiamo alla questione della Siria e a quella dei Paesi Baltici.
Su questi ultimi, la Russia vuole esercitare una potestà che non ha più.
Per contro, gli USA sono guidati da un presidente che agisce in modo scriteriato e che ha destabilizzato il Medio Oriente.
Contro l'Isis, sarebbe servita un po' di realpolitik tra USA e Russia.
Io spero che ciò non vanifichi lo sforzo dell'esercito iracheno.
Cordiali saluti.

22 commenti:

  1. Mosul è a stragrande maggioranza sunnita, l'esercito iraqeno è sciita. I suoi cittadini preferiscono dunque l'isis. Altro che liberazione. Se non si conosce la vera guerra in MO ossia tra sciiti e sunniti è facile cadere nella propaganda occidentale la quale, appunto, parla di liberazione. L'iraq era tenuto unito da saddam, fatto fuori lui si è aperto il vaso di Pandora. Tant'è, gli americani volevano solo il petrolio, mica la stabilità dell'iraq?! Anche perché a pagarne le conseguenze siamo noi europei, oltre gli iraqeni beninteso. Obama=bush: io sto coi russi.

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  2. Ah, e gli scudi umani? Storie trite e ritrite...come i missili di gheddafi sulla folla.

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  3. Il vero danno l'ha fatto Obama.
    Lui ha incoraggiato quelle "Primavere arabe" che favorito l'Isis.
    Quello che ha fatto Bush poteva essere ancora riparato.
    Il vero casino l'ha fatto Obama, che ha vinto un Premio Nobel per la pace senza che nessuno ne abbia conosciuto le motivazioni.

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  4. Obama ha fatto guai negli altri paesi e in maniera ridicola gli hanno dato il premio Nobel. Ma in iraq come riparare il danno di bush? Lei ce l'ha una soluzione per un paese falcidiato dalla contrapposizione sciiti/sunniti che solo l'autorevolezza di saddam (e non solo la sua forza dispotica) riusciva riusciva a contemperare? Prova ne è che oggi in iraq qualsiasi opzione si scelga è quella sbagliata: mosul sta con l'isis!
    Io concordo con lei circa obama, ma ho l'impressione che sul fronte bush lei cerchi di giustificare l'ingiustificabile. Obama e bush hanno solo fatto ciò che gli Usa fanno da un secolo: invadere o destabilizzare per appriopriarsi delle risorse altrui di cui l'impero ha bisogno. Tanto poi le conseguenze le paghiamo (oltre ai diretti interessati) noi europei. È tempo di guardare ad est, alla Russia, a un'alleanza con essa: ciò fa il nostro interesse, dato che la chioccia americana, a guerra mondiale e fredda terminate, non fa più il nostro interesse. Io sto coi russi. Il nostro tempo non conosce una guerra di civiltà cristiani vs musulmani (come la propaganda occidentale afferma quotidianamente), ma tra sciiti e sunniti con gli Usa che soffiano (già dai tempi di bush) e i Russi che cercano di spegnere l'incendio. Fatto sta che l'integralismo islamico (ieri al qaeda, oggi isis) è stato sfruttato a più riprese dagli Usa (prima con bush e oggi con obama). È storia. È tempo di Russia e di unione dei cristiani ortodossi e cattolici.

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  5. Ripeto: concordo con lei, ma solo a metà. Oggi in iraq non c'è soluzione: appena si chiude un fronte se ne apre un altro (mosul è sunnita, altre città sono curde, altre ancora sciite: appena "liberata" una città riparte la resistenza delle forze vinte). Se esiste una soluzione me la indichi lei. In quella terra bush ha parto il vaso di Pandora, per definizione inchiudibile.

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  6. Obama ha incoraggiato le "Primavere arabe" in Iraq e fuori e ha destabilizzato un'area vasta, facendo precipitare una situazione già precaria in Iraq.
    Una cosa era dovere monitorare solo l'Iraq dopo la guerra del 2003.
    Ben altra cosa è monitorare anche Paesi come Siria, Libia ed altri, che oggi sono stati destabilizzati dalla politica di Obama. L'Iraq dovrebbe diventare una confederazione.

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  7. L'iraq non solo è stato distrutto, ma è stato organizzato da bush proprio per garantirne l'instabilità. È proprio l'instabilità, infatti, che dopo l'invasione militare consente l'occupazione. Agli americani interessava solo controllare i siti petroliferi e quelli erano e sono occupati con ingenti forze, il resto è tabula rasa. Al contrario, creare stabilità significherebbe ricreare un vero e proprio paese che poi vuole mandarti via.
    Bush come ha organizzato l'instabilità? Semplice: ha imposto un governo esclusivamente sciita in modo da tener completamente fuori i sunniti che, così, sono stati spinti verso al qaeda. Obama ha semplicemente proseguito questo disegno. Oggi insomma al posto di bush c'è obama e al posto di al qaeda c'è l'Isis. Se non si conosce la storia di quei paesi è facile cadere vittima della propaganda. Il primo passo da fare è capire che ogni invasione fa l'interesse degli invasori e non certo degli invasi: l'iraq non può né poteva essere monitorato. Gli Usa non avevano e non hanno nessun interesse alla sua stabilità: è questo ciò che occorre comprendere. Dunque è stato aperto il vaso di Pandora e l'obiettivo era proprio quello. Bush non commesso un errore (come non ne ha commessi obama oggi): la sua è stata una lucida strategia. Bush ha destabilizzato l'iraq e (è bene ricordarlo) l'Afghanistan (altro paese annientato: chi è karzai se non un fantoccio Usa?), obama ha completato l'opera in Libia e in Siria. E noi europei? Degni ignavi subalterni agli americani che non solo ne abbiamo subito le conseguenze, ma addirittura abbiamo mandato lì le forze di 'pace'! Insomma, più ignavi di così si muore. E anche lei non giustifichi l'ingiustificabile: bush=obama. Io sto coi russi e con un'unione cristiana (cattolica e ortodossa) post guerra mondiale e guerra fredda. Il nostro interesse è ad est, non ad ovest: il mondo è cambiato nel 1989, ben 27 anni fa. Ciò non toglie che dobbiamo restare amici degli americani, ma appunto amici, non subalterni. Sarebbe proprio il nostro stare al centro (tra Usa e Russia) a ritagliarci un nuovo ruolo storico: l'ago della bilancia mondiale.
    Mi dispiace se ho ecceduto in analisi, ma se la faccenda è complessa forse per spiegarsi non era consentito fare diversamente

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  8. Quello che ha fatto George Bush si sarebbe potuto riparare, trasformando l'Iraq in una confederazione.
    Riguardo a Bush va ricordato che c'è stato anche un fatto importante e grave: l'11 settembre 2001.
    Esso ha cambiato il mondo.
    Il disastro vero l'ha fatto Obama.
    Obama non solo ha destabilizzato ulteriormente l'Iraq (senza porre una soluzione) e ha incoraggiato le "Primavere arabe" nei Paesi musulmani, favorendo l'Isis.
    Oggi, la politica americana è scaduta.
    Pensiamo alle tensioni che ci sono in America oggi.
    Noi italiani dobbiamo avere rapporti di buon vicinato con la Russia ed essere amici degli USA.
    Questa era la politica di Silvio Berlusconi, che era amico di Bush e di Vladimir Putin.

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  9. Ho già spiegato che bush ha fatto quel che ha fatto lucidamente. Ed anche obama ha proseguito ciò lucidamente. Pensare a una confederazione che rappresenti tutte le forze iraqene (sunnite, sciite e curde) è da ingenui: né bush ieri, né obama oggi, la vogliono. Questi sono gli Usa, è inutile sperare che diventino qualcosa di diverso da ciò che sono: questo è il loro interesse (deleterio per noi) e gli unici che si oppongono e vi si opponevano sono i russi. In ogni caso oggi sarebbe irrealizzabile una confederazione: dopo tutti gli odi scatenati nel post saddam l'iraq non c'è più, è stato annientato come paese. Un paese si fa col popolo, popolo che oggi non ce più.
    E non cada in errore anche lei (che spesso fa analisi condivisibili): l'11 settembre con l'iraq c'entra zero. C'entra con l'Afghanistan: ma ho già spiegato che l'intervento armato è stato occasionato da quell'attentato, è stato insomma la scusa.
    Berlusconi è stato ottimo in politica estera, ma non doveva mandare soldati in iraq: così facendo ha comunque prestato il fianco a un politico disastroso per noi europei quale è stato bush. Ottimo invece riguardo a putin e gheddafi: è stato il primo a tender loro la mano.
    Insomma concordo con lei tranne che su bush: lei deve avere il coraggio di ammettere che è stato disastroso poiché ha iniziato in piena coscienza l'opera preseguita poi da obama: nella loro politica estera c'è perfetta continuità.
    Io sono conservatore, ma sono pronto a criticare i conservatori degli altri paesi quando sono deleteri per il mio paese.
    Cari saluti.

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  10. I soldati italiani non sono andati in Iraq per fare la guerra ma per il "peacekeeping" successivo alla guerra, che è stata combattuta da americani e britannici.
    Ricordo che Berlusconi ha cercato di fermare Bush.
    Ripeto, io sono convinto che quello che ha fatto Bush si sarebbe potuto riparare facendo dell'Iraq una confederazione con un nord curdo, un centro sunnita ed un sud sciita.
    Il popolo iracheno, etnicamente e culturalmente parlando, non è mai esistito.
    Esistono tre etnie e religioni.
    Su Saddam Hussein, vorrei ricordare che egli uccise con le armi chimiche i curdi nel 1988.

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  11. 1-Pensare a una confederazione in iraq è ingenuo poiché, come ho già scritto, gli Usa non la volevano (con bush), non la vogliono (con obama) e non la vorranno (trump o Clinton). Una confederazione, infatti, tra l'altro ormai tardiva e perciò irrealizzabile, renderebbe l'iraq un paese, il che significherebbe prima o poi che gli Usa dovranno lasciare i siti petroliferi. Caro Antonio, bush fu il pioniere del disastro e lo fece lucidamente: il risultato di oggi era il suo obiettivo. Fu disastroso per l'iraq e per noi, occorre ammetterlo e non girarci intorno.
    2-riguardo ai soldati italiani in iraq, non bisogna cadere nella propaganda: essi andarono lì non per la pace, ma per mantenere quella oscena occupazione. Portate la pace significa infatti stare in mezzo tra occupanti ed occupati, noi invece siamo andati lí per consolidare l'occupazione Usa. Essa infatti sussiste tutt'oggi. Era guerra chiamata pace, ciò che gli Usa fanno da sempre. Per il resto berlusconi è stato ottimo: è stato il primo a tendere la mano a putin e gheddafi e a cercare di frenare bush. Ma, circa quest'ultima vicenda, se non era riuscito nel suo intento non doveva mandare soldati. È così e bisogna riconoscerlo.
    3-lungi da me santificare saddam, ma come disse lo stesso Berlusconi, alcuni paesi e alcuni popoli vanno governati con la dittatura. Ed era il caso dell'iraq: frutto del post colonialismo esso conosceva tre popoli e solo la dittatura poteva dare stabilità. Del resto sia saddam che gheddafi avevano assicurato un ottimo tenore di vita se rapportato agli altri paesi dell'area. Ma non davano il petrolio a bush e a obama...e allora andavano fatti fuori.
    È storia.
    Saluti.

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  12. No.
    I nostri soldati sono stati mandati in Iraq per difendere gli aiuti umanitari.
    Essi non hanno fatto la guerra.

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  13. È vero che non hanno fatto materialmente la guerra. Ciò fu dovuto tra l'altro al fatto che la guerra era terminata: era stata vinta (anzi stravinta) dagli Usa. Ma furono comunque forze di occupazione, se è vero che stavano con gli americani. Le forze di pace stanno invece in un territorio in veste neutrale, stanno al centro dei contendenti: l'esempio più calzante sono le nostre forze in Libano. Dunque se non furono forze dirette di guerra, furono comunque forze di occupazione. Non cadiamo nella propaganda brava a stravolgere la realtà con raffinati (ma in fondo mica tanto) escamotage lessici. Tra l'altro fu anche una occupazione che nuoceva ai nostri stessi interessi! Io sono un conservatore, ma diciamola tutta: in iraq morirono e continuano a morire per plateali interessi petroliferi migliaia di persone. Bush fu dunque un criminale di guerra e il fatto che sia un conservatore non mi esime dal dire la verità. Io sto con putin e con amichevoli rapporti paritari con gli Usa. Ma ciò comporta di dire agli amici la verità, soprattutto quando ciò va contro il nostro interesse. L'europa (cristiana e democratica) può avere un futuro solo in questa prospettiva: può essere l'ago della bilancia mondiale. E Berlusconi l'aveva intuito.
    Saluti.

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  14. Sia chiaro: anche obama lo è. Altro che Nobel per la pace! Ma su ciò il mio pensiero credo sia fin troppo chiaro.
    Cari saluti.
    Ps immagina un continente europeo/russo tutto cristiano da contrappeso alla potenza Usa? Sarebbe meraviglioso e garantirebbe anche una pace mondiale duratura, oggi pesantemente messa a rischio (vedi siria, Ucraina: con noi a sostenere i russi non ci sarebbe nemmeno stata la guerra. Ed oggi che l'Uk è fuori dall'UE sarebbe ancora più semplice: per motivi storici essi sono filoatlantici senza se e senza ma).

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  15. L'unico errore che ha fatto Bush, a mio modesto parere, è stato quello di non ricostruire l'Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein.
    L'unico modo per ricostruire il tutto sarebbe stato quello di fare sì che l'Iraq divenisse una confederazione.
    Bush avrebbe dovuto fare questo e non l'ha fatto.
    Il suo successore Obama ha peggiorato una situazione precaria e ha destabilizzato il Medio Oriente, incoraggiando le "Primavere arabe", che ha aperto le porte all'Isis.
    Ripeto, i nostri soldati non hanno combattuto.
    Hanno solo difeso i convoglio degli aiuti umanitari.
    E' stato rispettato l'articolo 11 della Costituzione.
    Ricordo che il presidente russo Vladimr Putin è alleato con l'Iran, i quali sostengono gli sciiti iracheni.

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  16. Bush non ha commesso errori: la destabilizzazione dell'iraq (e dunque la mancata ricostruzione e confederazione) era il suo obiettivo. Rifondare l'iraq avrebbe significato prima o poi andar via e lasciare il petrolio.
    Idem obama e le sue 'splendide' primavere arabe: ha appoggiato l'isis.
    Sui nostri soldati dice bene ma solo in parte: è forza di pace quella che sta nel mezzo, noi abbiamo fortificato l'occupazione Usa dato che abbiamo sgravato gli americani da compiti che sarebbero toccati a loro.
    È vero che putin sta con l'iran, ma è anche vero che gli Usa stanno con le forze che sostengono l'isis. Purtroppo occorre scegliere e quando si sceglie non significa santificare. Io infatti non santifico nessuno, nemmeno putin.
    Mi fa piacere della costruttività dello scambio di idee.
    Prima ho scritto uno strafalcione: escamotage lessicali, non lessici!
    Saluti.

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  17. Insomma bush (come obama) ha perseguito interessi americani a discapito dei nostri. Perciò do di lui un pessimo giudizio. La guerra mondiale e fredda sono terminate: è tempo di cambiare, pena la morte.

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  18. La "Guerra fredda" è tornata. Quello che oggi c'è tra Obama e Putin è una nuova "Guerra fredda".
    Ripeto, l'unico vero errore di Bush è stato il non avere ricostruito l'Iraq trasformandolo in una confederazione e dandogli una forma di governo "alla libanese".
    In Libano vi sono gruppi etnici e religiosi diversi.
    Così, il presidente libanese è cristiano, il capo del Parlamento è un musulmano sciita ed il primo ministro del governo è musulmano sunnita.
    Si sarebbe potuto fare una cosa del genere in Iraq, con (per esempio) il presidente sciita, il capo del Parlamento curdo ed il primo ministro sunnita.
    Vorrei ricordare che Saddam Hussein fece delle stragi.
    Riguardo al petrolio sarebbero bastati accordi commerciali tra le aziende con gli Stati che avrebbero vigilato.
    Siamo capitalisti!

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  19. Ripeto, bush non ha commesso errori. Compie errori chi in buona fede fa degli sbagli. Egli ha invece fatto ciò che ha fato lucidamente, è esattamente quello che voleva in iraq: uno Stato distrutto e destabilizzato. Perciò do di lui un pessimo giudizio. Anche perché la sua politica estera ci ha danneggiato enormemente. Oltre a danneggiare gli iraqeni, diretti interessati che comunque vanno tenuti in considerazione. Stare con saddam non significa santificarlo: come male egli era quello minore, per gli iraqeni e per l'europa. Era come gheddafi.
    Oggi tra Russia e Usa non c'è una guerra fredda come quella del 900: nel secolo scorso c'era uno scontro ideologico (e noi facevamo ovviamente bene a stare con gli Usa anche perché ne eravamo protetti), oggi c'è semplicemente uno scontro tra imperi. E stare con gli Usa (da subordinati) va contro il nostro interesse: siamo destinati a morire. Urge un'alleanza politica con la Russia. Ciò rafforzarebbe anche l'identità europea cristiana: la politica non è solo economia, è anche un sistema assiologico, anzi soprattutto. Purtroppo questa epoca è dominata dalla economia, con la politica che ha perso ogni centralità. E certamente porre la politica al primo posto non contraddice il capitalismo, anzi lo rafforza.

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  20. Bush non ha pianificato la distruzione dell'Iraq. Ha solo commesso degli errori.
    Obama sta sostenendo lucidamente gli islamisti.
    Beh, Gheddafi non era un santo (ricordo quello che ha fatto contro gli italiani) ma non mi risulta che abbia fatto quello che ha fatto Saddam.
    Saddam ha intossicato dei curdi.
    E poi, Bush ha agito in un contesto diverso da quello in cui oggi agisce Obama.
    Bush ha agito nel post 11 settembre.
    Obama agisce destabilizzando vari Paesi.
    Purtroppo, l'Unione Europea non esiste.
    Per questo, non si può parlare di un'alleanza russo-europea.
    Semmai, i Paesi europei dovrebbero cercare di fare da ponte tra Russia ed USA.

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  21. Se dopo l'11 settembre c'era un regime da non bombardare era proprio quello iraqeno. Il collegamento di saddam (assolutamente non un santo!) col terrorismo fa parte della propaganda. E se bombardi l'iraq senza creare una confederazione che rappresenti i popoli che lo abitano, sono due le ragioni: o sei un emerito stupido (indegno come tale di essere presidente Usa e dunque oggetto di un giudizio negativo) o sei in mala fede. E considerando che bush non era uno stupido (anzi) non resta che la seconda. Del resto, come già le ho spiegato, se in iraq ricrei uno Stato, poi in seguito alle elezioni quasi sicuramente sei costretto ad andar via (in quelle aree c'è un radicato sentimento antimamericano). E del resto anche in Afghanistan si è verificata la stessa cosa: nessuna ricostruzione. E considerando che anche obama sta facendo lo stesso, ciò dimostra che il disegno è lucido ed è autenticamente americano. Del resto obama ha puntato a destabilizzare anche la Siria, stato molto simile all'iraq. Noi europei risentiamo negativamente di tutto ciò. Insomma bush o è stato lucido oppure ha creato una catastrofe che di certo non può essere liquidata come un semplice errore. Il giudizio non può che esserè negativo, in entrambi i casi. Pensi inoltre che oggi bush si trova tra Qatar e Arabia saudita...non proprio una bella cosa (neppure per le vittime americane dell'11 settembre: quell'attentato l'hanno finanziato loro).

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  22. A volte anche gli errori fanno le catastrofi.
    Bush non era una stupido.
    Commettere degli errori non è solo cosa degli stupidi.
    Gli interessi della famiglia Bush sono interessi privati e quelli si possono fare anche senza fare delle guerre.
    I soldi possono fare più delle armi.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".