Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Timone" che è intitolato "Non si conceda mai una chiesa ai musulmani per il culto, per loro è la prova della nostra apostasia".
L'articolo riporta il testo integrale scritto nel 1999 dal vescovo di Smirne (Izmir, in Turchia) monsignor Germano Bernardini, il quale lo inviò al Sinodo sul problema dell'Islam.
Questo è il testo:
"Santo Padre, Eminenze, Eccellenze,vivo da 42 anni in Turchia, paese musulmano al 99,9%, e sono arcivescovo di Izmir da 16 anni. L’argomento del mio intervento è quindi scontato: il problema dell’Islam in Europa ora e nel prossimo futuro. Ringrazio Mons. Pelatre e chi ha già parlato sull’argomento in questo prestigioso consesso, dispensandomi così da lunghi esami e dalle relative interpretazioni.
Il mio intervento è fatto soprattutto per rivolgere al S. Padre un’umile richiesta. Per essere breve e chiaro, prima riferirò tre casi che, data la loro provenienza, reputo realmente accaduti.
1° - Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo-cristiano, un autorevole personaggio musulmano (ndR, secondo fonti attendibili era Sadat Anwar (1918-1981), presidente della repubblica egiziana dopo la morte di Nasser-1970. Sadat venne assassinato dalla corrente integralista dei Fratelli musulmani, che pensavano invece ad una lotta armata), rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse ad un certo punto con calma e sicurezza: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo».
C’è da crederci perché il “dominio” è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei paesi poveri del Nord Africa o del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei paesi cristiani dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità. Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista?
2° - In occasione di un altro incontro islamo-cristiano, organizzato come sempre dai cristiani, un partecipante cristiano chiese pubblicamente ai musulmani presenti perché non organizzassero almeno una volta anche loro incontri del genere. L’immancabile autorevole musulmano presente rispose testualmente: «Perché dovremmo farlo? Voi non avete nulla da insegnarci e noi non abbiamo nulla da imparare».
Un dialogo tra sordi? E’ un fatto che termini come “dialogo”, “giustizia”, “reciprocità”, o concetti come “diritto dell’uomo”, “democrazia”, hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro.
Ma questo credo che sia ormai riconosciuto e ammesso da tutti.
3° - In un monastero cattolico di Gerusalemme c’era – e forse c’è ancora – un domestico arabo musulmano. Persona gentile e onesta, egli era molto stimato dai religiosi che ne erano ricambiati. Un giorno con aria triste egli dice loro: «I nostri capi si sono riuniti e hanno deciso che tutti gli “infedeli” debbono essere assassinati, ma voi non abbiate paura, perché vi ucciderò io senza farvi soffrire».
Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta, ma questa, a un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni. Del resto la storia ci insegna che le minoranze decise riescono sempre a imporsi alle maggioranze rinunciatarie e silenziose.
Sarebbe ingenuo sottovalutare o, peggio ancora, sorridere sui tre esempi che ho riferito; a me pare che si dovrebbe riflettere seriamente sul loro drammatico insegnamento.
Non è pessimismo il mio, nonostante l’apparenza. Il cristiano non può essere pessimista perché Cristo risorto e vivente; Egli è Dio, a differenza di ogni altro profeta o preteso tale. La vittoria finale sarà di Cristo, ma i tempi di Dio possono essere molto lunghi, e di solito lo sono. Egli è paziente e aspetta la conversione dei peccatori: nel frattempo invita però la Chiesa a organizzarsi e a lavorare per affrettare l’avvento del suo Regno.
E ora vorrei fare al Santo Padre una proposta seria: organizzare quanto prima se non un Sinodo, almeno un Simposio di vescovi e operatori della pastorale fra gli immigrati, con particolare riferimento agli islamici, allargandolo ai rappresentanti della chiesa riformata e agli ortodossi. La sua organizzazione potrebbe essere affidata alla CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, ndR) che ha in materia una lunga e collaudata esperienza, in collaborazione con la KEK (Conferenza delle Chiese europee, ndR).
Il Simposio dovrebbe servire per approfondire insieme il problema degli islamici nei paesi cristiani, e trovare così una strategia comune per affrontarlo e risolverlo in maniera cristiana e obiettiva. E’ indispensabile trovarsi d’accordo sui principi, ance se poi la loro applicazione varierà secondo i luoghi e le persone. Nulla è dannoso come il disaccordo sui principi!
Termino con un’esortazione che mi è suggerita dall’esperienza: non si conceda mai ai musulmani una chiesa cattolica per il loro culto, perché questo ai loro occhi è la prova più certa della nostra apostasia.
Grazie. Dixi".
Avete capito?
Dare una chiesa ai musulmani per il culto significa fare sì che essi possano dire che Gesù Cristo non è Figlio di Dio ove si celebra non solo l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo ma anche l'Eucaristia, il sacramento in cui il pane ed il vino diventano Corpo e Sangue di Cristo, in memoria dell'Ultima Cena.
Per loro, i musulmani, quando facciamo il segno della croce, noi bestemmiamo.
Quando diciamo di credere nella Santissima Trinità, per i musulmani, noi bestemmiamo.
Se poi un imam (guida religiosa islamica) pronunciasse la Shahada in chiesa, tra gli islamici potrebbe esserci chi potrebbe rivendicarla come luogo di culto musulmano.
La Shahada è la formula di adesione all'Islam, in cui il musulmano dichiara di essere fedele ad Allah e a Maometto come profeta.
Invece, noi (cristiani) crediamo in un Dio uno e trino.
Noi crediamo in un Dio che si fece carne in Cristo Gesù, Suo Unico Figlio.
Per noi, Maometto, al massimo, è un personaggio storico e non un profeta.
Chi dice che Bibbia e Corano sono la stessa cosa dice un cosa sbagliata.
Il Corano dice che Gesù Cristo non è Figlio di Dio.
La Bibbia dice il contrario.
Quindi, stiamo bene attenti!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Io considero sacrilega la presenza dei musulmani odiatori di Cristo e dei cristiani durante la funzione Eucaristica
RispondiEliminaNe parlerò oggi.
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