come riporta il quotidiano "Libero", si teme l'effetto domino del sisma.
L'articolo in questione riporta queste parole dette a "La Repubblica" (e riportate da "Libero") dal sismologo dell'Istituto Nazionale di Geologia e di Vulcanologia, il professor Alessandro Amato:
"Lì accanto ci sono altre faglie importanti, che in passato hanno generato terremoti forti. Anche più forti dell'attuale".
Il suo collega Walter Marzocchi ha detto:
"Quando avviene una scossa, questa potrebbe caricare di energia altre faglie nella zona limitrofa. Se una di queste era già prossima alla rottura, diventa facile che possa generare un altro terremoto forte. Ma non sappiamo dire né se, né dove e né quando. Ci sono tante faglie, non abbiamo idea di quale sia, eventualmente, quella pronta ad attivarsi".
La possibilità è minima (inferiore al 10%) ma può accadere che (in pratica) questo terremoto possa caricare altre faglie e fare sì che ci siano altri episodi sismici.
Infatti, la placca adriatica si sta immergendo sotto l'Eurasia e l'Africa sta andando verso l'Europa.
Il bacino tirrenico si sta allargando, la catena alpina sta andando verso nord e gli Appennini si stanno spostando ad ovest.
Per questo, quella zona tra Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo è ad altissimo rischio sismico.
Ma questo sta avendo ripercussioni anche su altre zone del nostro Paese, come la Pianura Padana.
Il terremoto del 2012 potrebbe essere stato dovuto a ciò.
Cordiali saluti.
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