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martedì 30 agosto 2016

Il "modello Friuli" non vale sempre

Cari amici ed amiche,

per la ricostruzione post-terremoto nel Centro Italia, il premier Matteo Renzi è innamorato del "modello Friuli" , il modello di ricostruzione che seguì al sisma che ci fu nel 1976 in Friuli.
Dello stesso avviso è anche l'ex-governatore dell'Emilia-Romagna Vasco Errani, il quale sta per essere nominato Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma.

Lo ha sperimentato durante il terremoto in Emilia del 2012 e ora lo studia in attesa della nomina formale dal governo. Come ho scritto prima, anche il premier benedice quello stesso modello, inserendolo in cima alla lista degli esempi positivi di gestione post-sisma. E poi c'è quello dell'Aquila, che Renzo Piano, dopo il colloquio con il presidente del Consiglio su come avviare la ricostruzione, mette invece nella black-list.

Ogni terremoto ha avuto un suo modello, ogni governo ha scelto di procedere in maniera diversa. E dopo ogni tragedia si cerca di scegliere quello che in passato ha funzionato meglio. Anche se in realtà questi modelli di ricostruzione, su cui tanto si insiste, finiscono per essere degli slogan vuoti e (forse) più adatti più per cercare dei consensi.
Infatti, sono diverse le situazioni a cui si devono adattare. Ogni sisma ha una sua storia. Nel 1976 in Friuli si diede la precedenza alle imprese perché era un tessuto produttivo ricco e popoloso, al contrario della zona di Amatrice. All'Aquila, dove sono state costruite le new town, gli sfollati erano 40 mila, mentre oggi sono 2.500 ed è più facile pensare a dei mini-chalet in legno.
E' giusto che i cittadini di Amatrice e degli altri paesi colpiti dal sisma siano legati al loro territorio.
Bisogna cercare di accontentarli.
Trovo ammirevole il fatto che essi siano attaccati al loro territorio.
Però, forse non si potrà rimettere i paesi colpiti esattamente com'erano prima proprio perché ogni zona ha una storia a sé.
Zone come quella di Gemona e di Venzone (in Friuli) non hanno lo stesso tessuto industriale e produttivo di altre, come quelle dell'Aquila e di Amatrice.
Il Friuli era una zona industrializzata, cosa che non è la zona di Amatrice e dell'interno delle Marche e dell'Abruzzo.
Io conosco un po' l'Abruzzo e penso di sapere di cosa io stia parlando. 
Termino facendo anche un'altra considerazione.
I terremoti siano eventi naturali.
Visto il giustizialismo che c'è, noi dovremmo indagare prima di tutto la natura.
Sia chiaro, la mia è una battuta.
Ora, l'uomo può essere colpevole di non avere preso certe misure atte a ridurre certi problemi.
Però, il terremoto è cosa naturale.
Forse, tutto questo giustizialismo è fuori luogo.
Cordiali saluti. 



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.