leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "E' contro l'islam e i gay, il maresciallo rischia il posto di lavoro".
Riccardo Prisciano è un maresciallo dei carabinieri, a luglio gli viene notificato l'avvio di un procedimento disciplinare per "islamofobia, xenofobia, omofobia, violazioni dei doveri attinenti al grado ed al giuramento prestato e per aver inficiato l’apoliticità della Forza Armata".
Come racconta Infodifesa, solo un mese dopo, mentre si trova in Puglia per un congedo parentale dovuto alle gravi condizioni della figlia, lo raggiunge l'avviso in cui si specifica che la data in cui avverrà il processo disciplinare. La notifica viene recapitata solo con due giorni d'anticipo, non consentendo così a Prisciano di essere presente alla sentenza che lo condanna a sette giorni di consegna di rigore.
Motivo di questo procedimento nei confronti del maresciallo è la sua posizione nei confronti dell'islam. Più precisamente li viene contestata la partecipazione a una conferenza, in cui Prisciano ha preso parte in qualità di scrittore e relatore, sull’"incostituzionalità dell’Islam". Un impegno preso e svolto mentre era libero dal servizio.
Ora, per la nostra Costituzione, qui in Italia non c'è la religione di Stato.
Tutti i culti sono ammessi,
Tuttavia, i culti debbono rispettare la legge e riconoscerla, oltreché non essere contro il buon costume.
La nostra Costituzione dice anche questo.
Ora, sicuramente ci saranno dei musulmani perbene ma le comunità islamiche presenti qui in Italia sono disposte a riconoscere la nostra legge ed il nostro ordinamento?
Per esempio, riguardo alla posizione della donna, le comunità islamiche che dicono?
Riguardo al rapporto con gli altri, quelli di altre fedi, le comunità islamiche che dicono?
Io temo che Prisciano sia vittima del "politicamente corretto".
Il punto è questo.
Cordiali saluti.
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