anche la Chiesa prese le armi, per difendersi.
Mi viene in mente il caso irlandese.
Com'è noto, nel 1536, il Parlamento irlandese riconobbe re Enrico VIII come capo della Chiesa d'Irlanda.
Questo venne ribadito quando il re divenne anche "Lord of Ireland", nel 1541.
Papa Paolo III depose l'arcivescovo di Armagh George Cromer nel 1539.
La maggioranza degli irlandesi, però, restò cattolica e fedele al Papa.
Per i cattolici irlandesi iniziò una un periodo buio, che peggiorò sotto il periodo di Oliver Cromwell (1649-1658).
Già nel 1613 (durante il regno di re Giacomo I Stuart) vennero fatte delle leggi con cui si espulsero i vescovi.
Il provvedimento venne esteso ai preti.
I preti che rientravano in Irlanda venivano condannati a morte.
Così, molti di loro vissero in clandestinità ed in clandestinità operarono.
Non avendo più le chiese, molti preti celebravano la messa all'aperto e le celebravano presso massi presi da chiese in rovina, su cui scolpivano una croce.
Essi venivano chiamati "pietre da messa".
Le messe venivano celebrate in aree rurali e di notte.
I preti avevano il volto coperto per non essere identificati.
Infatti, esistevano i "cacciatori di preti", ossia delle persone che, per evitare di essere condannate per altri reati o per convenienza, segnalavano alle autorità i preti cattolici, per farli sanzionare seguito delle Leggi penali Irlandesi.
Si trattava in ogni caso di un'attività rischiosa, poiché alcuni preti si difendevano fino ad uccidere il loro persecutore. I cacciatori riconosciuti come tali venivano espulsi dalla comunità e se un benestante segnalava alle autorità la presenza di un prete non registrato, si ritrovava spesso casa e fattoria bruciate per rappresaglia.
Questa situazione andò avanti fino al 1829, anno in cui fu concessa l'emancipazione dei cattolici.
Quindi, anche la Chiesa dovette ricorrere alla forza...per difendersi.
Cordiali saluti.
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