Dâ terra accussì lu trimulizzu pigghiau...
comu d'ogni casa 'nchianau lu purvirazzu...
et sula a sunari di li cresii ogni campana...
accussì pigghiau...et ruina fu tanta!
Accussì 'n Lisbona, citati dû cavaleri...
di terra, di jacqua et di focu lu 'Nfernu...
vinni...comu pì lu populu...pì lu furasteru.
Italiano:
Della terra così pigliò il tremolio...
come d'ogni casa salì la polvere...
e sola a suonare delle chiese ogni campana...
così prese...e la rovina fu tanta!
Così in Lisbona, città di cavalieri,
di terra, di acqua e di fuoco l'Inferno...
venne...come per il popolo...per il forestiero.
Il 1 novembre 1755, ci fu un grande cataclisma: il terremoto di Lisbona.
La ricostruzione video che ho preso da Youtube e messo qui sopra mostra questo evento.
Il terremoto ebbe come epicentro la capitale portoghese ma si sentì in tutta Europa e anche in America e in Africa.
Il geologo scozzesi Chales Lyell lo discrisse così:
"Mai, nei tempi moderni, nelle regioni vulcaniche dell'Europa del sud si era verificato un terremoto uguale allo spaventoso sisma che colpì Lisbona il 1º novembre del 1755.
Dapprima s'udì provenire dalle viscere della terra un rombo come di tuono, subito dopo una violenta scossa abbatté gran parte della città. Durante sei spaventosi minuti, morirono 60.000 persone. Il mare prima si ritirò, lasciando il molo e la riva a secco, con tutte le navi e le barche che vi erano ormeggiate, quindi tornò rombando, sollevandosi di quindici metri oltre il suo solito livello.
I monti Rabida, Estrella, Julio, Marao e Cintra tremarono selvaggiamente, come suol dirsi, fino alle fondamenta; alcuni subirono delle fratture sulla cima, in altri si formarono paurosi crepacci. Sulle vallate sottostanti caddero enormi massi. Alcuni affermano che da questi monti, fra i più importanti del Portogallo, uscì del fumo e che fu visto il balenio delle fiamme, che si suppone fosse d'origine elettrica; si dice anche che fumarono, ma alte nuvole di polvere possono aver dato quest'illusione.
L'estensione di questo terremoto fu la caratteristica più saliente. Il sommovimento colpì maggiormente Spagna, Portogallo e Africa del Nord, ma tremò quasi tutta l'Europa, e, in quel giorno, tremarono anche le Antille. Un porto chiamato Setubal, a 30 km da Lisbona, s'inabissò. Ad Algeri (Algeria) e a Fez, in Marocco, la scossa fu così violenta, che un paese di ottomila abitanti, situato ad otto leghe da Marrakech, fu inghiottito dalla terra con tutto il suo bestiame; poi il suolo si richiuse sugli sventurati. Il sisma si sentì anche in mare.
Sul ponte di una nave, in viaggio ad est di Lisbona, fu avvertita una vibrazione molto simile alla scossa avvertita a terra. Di fronte a Sanlúcar de Barrameda il capitano della nave "Nancy" sentì che il natante era scosso così violentemente, che pensò d'avere urtato degli scogli e d'essersi incagliato, ma dopo aver calato la sonda scoprì di trovarsi in acque profonde.
Il capitano Clarke, della "Denia", mentre navigava a 36° 24' di latitudine nord, tra le nove e le dieci del mattino, sentì che la nave era scossa e trattenuta come se si fosse incagliata. Un'altra nave a 48 miglia ad est di S. Vicente subì un contraccolpo dal basso così violento che gli uomini che si trovavano sovraccoperta furono lanciati verso l'alto di almeno mezzo metro. Alle Antille e alle Barbados, come anche in Svezia, Norvegia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Italia e Corsica, si avvertirono dei tremori e leggere oscillazioni del suolo. In Gran Bretagna l'agitazione di laghi, fiumi e sorgenti fu notevole. A Loch Lomond, in Scozia, l'acqua, senza la minima causa apparente, prima salì oltre gli argini, e poi scese sotto il normale livello, tale dislivello fu di circa 70 cm. Gli esperti sostennero che il movimento di questo sisma sia stato ondulatorio, e che si sia mosso alla velocità di 30 km al minuto.
Una grande onda si abbatté sulle coste spagnole, e si dice, che a Cadice, abbia raggiunto i 18 metri d'altezza. A Funchal e a Madera, si alzò di 5 metri oltre il limite della marea, benché in quel momento la stessa fosse in fase calante. L'onda anomala, oltre ad avere invaso le città, causando danni ingenti, inondò altri porti dell'isola. A Kinsale, in Irlanda, un'ondata s'abbatté sul porto e dopo aver capovolto alcune navi e imbarcazioni, inondò e travolse la piazza del mercato",
Questo terremoto fu di una magnitudine compresa tra gli 8,5 e gli 8,7 della scala Richter.
Questo sisma fu preannunciato da piccole scosse e poi arrivò.
Le campane delle chiese iniziarono a suonare da sole.
Esso si manifestò con scosse violentissime intervallate da momenti di calma,
La gente scappava e veniva travolta dagli edifici che crollavano.
Tanta parte dei cittadini si trovava nelle chiese, molte delle quali crollarono.
Le case di Dio divennero case di morte.
I cittadini che sfuggirono ai crolli, andarono verso il mare, l'Oceano Atlantico.
Qui trovarono una brutta sorpresa.
Il mare sembrava che si stesse ritirando.
In realtà fu il preannuncio di uno tsunami che travolse tutti.
Poiché in quel giorno vi era la festa di Ognissanti, in molte case e in molte chiese c'erano molte candele accese e si sviluppò un incendio.
Secondo le stime, morirono circa 80.000 persone.
Re Giuseppe I (1712-1777) era scappato.
Secondo gli storici, egli rimase così turbato da non dormire più in palazzo ma in una tenda.
L'unico uomo di potere rimasto nella città fu il cancelliere del re, Sebastião José de Carvalho e Melo, a noi noto con il titolo di Marchese di Pombal (1699-1782).
Questi si adoperò subito per fare soccorrere i feriti e fece seppellire al più presto i morti, chiedendo alla Chiesa l'autorizzazione di seppellirli nelle fosse comuni.
Intanto, molti pensarono che questo terremoto fosse stato un castigo di Dio.
I Gesuiti iniziarono ad obbligare i cittadini a baciare le reliquie dei santi.
La cosa sarebbe stata lodevole, se non fosse stato per il contesto.
Pombal non perdonò ciò ai Gesuiti e nel 1759 li fece espellere dal Portogallo.
Intanto, il cancelliere iniziò anche la ricostruzione della città con criteri antisismici.
Inoltre, il terremoto annichilì le mire coloniali del Portogallo.
Eventi simili cambiano una società.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento