leggete l'articolo del sito "KKL Italia Onlus", che è intitolato "Israele: un’avanguardia al servizio dell’ambiente".
Una delle tante cose che ammiro degli israeliani è il fatto che essi sappiano sfruttare l'ambiente senza danneggiarlo ma (semmai) migliorandolo.
Essi usano molto l'irrigazione "goccia a goccia" e dissalano l'acqua del mare.
Per esempio, gli israeliani usano anche la tecnica della coltura idroponica, una coltura senza terra.
In pratica, le radici delle piante sono immersi in una soluzione acquosa con sali minerali e sostanze nutritive.
In pratica, una tecnica del genere permetterebbe ai suoli di non esaurirsi in fretta.
Qui in Italia essa potrebbe servire.
Qui in Pianura Padana, per esempio, i suoli sono sfruttati al massimo e si usano sempre più fertilizzanti.
Questa tecnica è stata sperimentata nel Kibbutz Revivim da Giulio De Angelis, ebreo italiano trapiantato in Israele, e poi potenziata mediante una collaborazione con l’Università di Gerusalemme.
Cordiali saluti ed Am Chai Israel.
Israele riesce a trovare soluzioni efficaci perché ha un buon governo e pensa al futuro...qui in Italia non pensano nemmeno al presente...
RispondiEliminaHa scritto quello che avrei voluto scrivere io.
RispondiElimina