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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 25 agosto 2015

Morris Sonnino: "La forza dell'onestà: non essere ricattabili e avere una coscienza forte".



Cari amici ed amiche,

mi sono permesso di fare mie queste parole dell'amico e socio Morris Sonnino.
Le parole sono in questa sua nota:

"A seguito di alcuni eventi che si sono verificati negli ultimi anni nella mia vita, in campo lavorativo, affettivo e sentimentale, ci tengo a esporre un brevissimo pensiero, su uno dei valori che sembra essere perduto nella società odierna in cui viviamo: il valore dell'onestà . Personalmente, ritengo che le conseguenze funeste della disonestà valgono nell’amore, nell’amicizia, nel lavoro, nella politica, dove, purtroppo, il tradimento della fiducia è stato ormai derubricato a strategia. La persona onesta e corretta è oggi guardata come un sopravvissuto dell’epoca romantica, un soggetto di poco spirito, se non un perdente. Invece io penso che chi si comporta onestamente ha molti motivi per essere soddisfatto. E vincente sul lungo termine. Vive sereno e in pace con la propria coscienza (fondamentale, per chi ce l’ha). Non è ricattabile, e questo in un mondo che cerca amori facili, denaro facile, dappertutto e in tutti i modi, è un notevolissimo (e non abbastanza apprezzato) motivo di vera forza, oltre che di soddisfazione. Chi è onesto ha l’orgoglio di sapere che tutto quello che ha conquistato nella vita è stato ottenuto con le proprie capacità, col proprio impegno, con la propria energia. Non è dipendente dall’umore, né dai ricatti degli altri. E’ davvero libero di agire, di scegliere, a viso aperto. Chi tradisce, come chi ruba, chi è disonesto, si mette nelle sabbie mobili della ricattabilità. La gestione eticamente disinvolta della propria vita, professionale, affettiva e sessuale, oggi così frequente, può presentare costi molto amari. Incluso, a volte, il disprezzo dei figli. E l’accoramento dei genitori, se sono ancora vivi. Perché non pensarci prima, se residua ancora un frammento di etica e di cuore? Perché diventare schiavi della ricattabilità? Meritare fiducia, comportandosi con onestà nella vita pubblica e privata: questo dà la misura del vero valore di un uomo.".

Prima di commentare, debbo esprimere un ringraziamento.
Debbo ringraziare un amico come Morris.
E' un amico leale e che mi ha sempre dato una mano senza mai chiedere niente in cambio, a differenza di quanto avevano fatto certi miei sedicenti "amici di vecchia data".
Spesso mi ha anche difeso da certi attacchi.
Inoltre, lui mi dà degli spunti per questo blog e collabora con me anche sul blog "Ribellione Nazionale".
Ho ancora la sua tesi sull'Ebraismo.
Sono onorato di poterlo chiamare amico.
Ora, discuto il tema trattato.
Purtroppo, le parole di Morris sono vere.
Oggi manca il senso dell'onestà intellettuale.
Lo si vede in ogni campo.
Per esempio, in politica vi sono quelli che cambiano bandiera a seconda della convenienza.
Io, per esempio, ho sempre avuto certe idee politiche.
Notoriamente, sono un cattolico conservatore con simpatie sioniste.
Per queste mie idee ho perso amicizie e non solo.
Eppure, io difendo fino alla fine queste mie idee perché so di non fare male a nessuno e penso di portare anche un patrimonio.
A qualcuno questo darà fastidio?
Non mi interessa.
Finché non fa del male a nessuno, ogni persona è libera di pensare quello che vuole.
Tanti politici blasonati (quindi, non gente che come il sottoscritto milita semplicemente in un partito) cambiano bandiera a seconda della convenienza e coloro che sono con essi li seguono.
Questo non è un bello spettacolo.
Se una persona ha delle idee le deve portare avanti.
Se poi alla lunga queste idee non funzionano, il discorso cambia.
Ma per vedere se un'idea funziona o meno bisogna provarla.
Va detta anche anche un'altra cosa.
Questa disonestà intellettuale nasce dal fatto che oggi prevalga la "cultura dell'io" su quella del "noi".
Oggi, infatti, non ci si rende conto del fatto che ogni azione fatta o non fatta abbia effetti anche su tutti coloro che ci circondano perché oggi si pensa più a sé stessi.
In momenti di crisi come questi, poi, la cosa è aggravata.
Oggi, c'è un cupo clima di rabbia.
Pensiamo (per esempio) a chi (come me) è senza lavoro.
Da qui, per esempio, nasce l'idea secondo cui per salvare sé stessi si deve ad arrivare a calpestare gli altri.
Se per ottenere un risultato si arrivano a fare cose brutte si diventa ricattabili e si crea un circolo vizioso in cui la persona che ha fatto quelle cose brutte dovrà fare altri compromessi.
Spero di avere dato una giusta interpretazione delle parole di Morris.
Cordiali saluti.





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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".