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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 27 agosto 2015

Immigrati clandestini, caos a Mantova!

Cari amici ed amiche,

gli immigrati clandestini (che qualcuno chiama profughi) sono stati mandati anche qui a Mantova.
Vari alberghi della città sono oggi occupati dagli immigrati clandestini.
Come riporta il quotidiano "La Gazzetta di Mantova", ieri ci sono state delle tensioni.
I cittadini mantovani sono esasperati da tutto ciò si sono uniti in un comitato, il cui nome è "Mantova ai Virgiliani,  e hanno protestato davanti ad un albergo della località Virgiliana, l'hotel "Maragò"..
C'è stata anche una manifestazione in favore degli immigrati che è stata organizzata dal centro sociale "La Boje".
Prima di tutto, non posso essere d'accordo con quanto scritto sul quotidiano "La Gazzetta di Mantova", nel cui articolo il comitato di cittadini che hanno protestato è stato definito "sedicente comitato apartitico".
Mi risulta che quei cittadini che si sono uniti in un comitato non hanno nessuna tessera di partito, come tanti altri cittadini che in varie parti d'Italia protestano contro questa cosa.
Sono cittadini esasperati dal fatto che qui in Italia entri tanta gente in modo illegale e che questa gente sia per noi italiani un costo.
Vogliamo capire che l'immigrazione clandestina è un problema?
Essa costa e mette a rischio la stabilità e la sicurezza del nostro Paese.
Tra l'altro, qui non si può più parlare di immigrazione ma di invasione.
Oltretutto, piantiamola di dire che queste persone che vengono sono profughi.
Posso capire gli iracheni e i siriani (molti dei quali sono cristiani) che scappano dall'ISIS ma ci sono persone che provengono da Paesi che non sono in guerra, come Marocco e Ghana.
Queste ultime non possono essere definite "profughi" ma "immigrati clandestini".
Oltretutto, riprendo un articolo che ho scritto questa mattina e che intitolato "Se fossi in pericolo qui in Italia...".
Ora, propongo a voi una situazione ipotetica: vediamo cosa potrebbe accadere se qui in Italia scoppiasse una guerra civile e se io fossi costretto a lasciare il mio Paese, perché sarei in pericolo, per via delle mie posizioni politiche.
Cosa farei a fronte di ciò?
Di sicuro, io andrei via non portando altro che poche cose ed i miei documenti di riconoscimento.
Infatti, in una situazione del genere, io vorrei essere identificato dalle autorità del Paese presso cui chiederei asilo politico.
Questa è la normale prassi ed un profugo si comporta così.
Qui in Italia, invece, la gente entra senza documenti e non si fa identificare.
Tanta parte di questa massa di persone entra senza documenti.
Questo significa che molti di loro non sono profughi ma immigrati clandestini.
Come tali, essi non debbono avere nessun diritto d'asilo.
Inoltre, un profugo non si porta dietro il cellulare né pretende il Wi Fi.
Se fossi costretto ad essere un profugo non pretenderei certo il Wi Fi o la TV satellitare.
Termino, rispondendo a certi prelati che parlano di "accoglienza" e che dicono che essere cattolici non significa solo difendere i crocifissi nelle scuole o la famiglia ma significa anche garantire la solidarietà, come recita il Vangelo.
Io rispondo dicendo che qui nessuno vuole mancare di solidarietà.
Però, il Vangelo non dice di mettere in pericolo il proprio Paese.
La carità è una cosa buona ma io preferisco concederla a coloro che sono veramente bisognosi, come coloro che sono veramente poveri, tra i quali ci sono tanti italiani di cui non si parla, gli anziani ed i malati, in particolare quelli oncologici, visto che in famiglia ho avuto casi di morte di tumore.
Piantiamola con questa ipocrisia.
Termino, ricordando che Mantova è una città turistica, in quanto città d'arte.
Gli alberghi servono ad accogliere i turisti, che alla città portano tanti soldi e lavoro.
Cordiali saluti. 








2 commenti:

  1. Ciao,

    vorrei segnalarti che cose analoghe stanno succedendo un tutte le città d'italia, per esempio qui nella mia città di Matera i cosidetti "profughi" (che non fuggono da nulla) si lamentano della loro condizione: nonostante mangino, dormano in hotel, abbiamo un telefonino e soldi, vogliono di più! senza fare nulla dalla mattina alla sera!
    Ma non possiamo rimandare questa gente da dove viene?
    Ieri uno di loro è finito contro un auto ferma perchè andava contromano su una bicicletta rubata: hanno fatto guerriglia contro la nostra
    polizia!
    Chiaramente i nostri poveri poliziotti, a cui ormai abbiamo tolto tutto, anche le manette, non hanno fatto altro che subire!
    Per forza un poliziotto subisce, se poi alza il manganello contro un delinquente in Italia come minimo viene processato e perde il posto di lavoro: voi lo fareste? Io no.
    Questi "immigrati" si permettono di fare guerriglia: non li possiamo arrestare e rispedire da dove sono venuti?
    Mio zio quando è andato in America A LAVORARE!!! e ripeto A LAVORARE, non si permetteva neanche si guardare male un americano;
    col suo lavoro ha fatto tanto in quel grande paese.

    Io non ho parole, non mi sento italiano, se l'Italia è una democrazia senza giustizia, se siamo ospiti in casa nostra!

    Chi può cambiare le cose???
    Chi può far tornare la legalità nel nostro paese: io sono disposto a pagare anche il 50% in più di tasse pur di avere un paese
    dove c'è certezza della pena. dove l'immigrato ha i documenti e lo posso identificare, dove non ho paura per mia moglie e i miei
    figli quando passeggiano per le strade, dove il tribunale arriva a sentenza definitiva in due anni al massimo.

    Dov'è l'Italia che hanno sognato i nostri nonni? Loro quell'Italia l'hanno costruita col sangue, col sudore, col lavoro, col rispetto, con l'onestà!

    I nostri governi hanno pensato bene di distruggere tutto!

    Per favore, tu che hai un blog molto seguito, metti in evidenza tutte queste storie!

    Grazie

    RispondiElimina
  2. Lo faccio sempre.
    Tutti i giorni segnalo certe cose.
    Per questo, pubblico questo commento con piacere.

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.