Cari amici ed amiche,
l'articolo intitolato "Santo Padre, su Israele, io dissento!" ha generato qualche perplessità.
Ora, io esprimo la mia risposta.
Io non mi permetterei mai di contestare Papa Francesco da un punto di vista religioso, dato che anch'io sono cattolico.
Ci mancherebbe altro.
Io ho solo fatto una constatazione di natura politica e di approccio con il mondo ebraico e lo Stato di Israele, che di sicuro non vedono di buon occhio il fatto che lo Stato di Città del Vaticano abbia dato un riconoscimento alla Palestina.
Giusto ieri, su TV 2000, ho visto il film dedicato al cardinale francese Jean Marie Lustiger (1926-2007).
Il cardinale Lustiger era un ebreo convertito al cattolicesimo.
Egli andò ad Auschwitz, il luogo in cui morirono i suoi genitori negli anni in cui in Polonia si stava sgretolando il comunismo, il quale (per fare propaganda) voleva erigere Auschwitz come "monumento dell'identità polacca".
Per contro, anche la Chiesa cattolica polacca fece insediare nella zona attigua al campo di concentramento nazista una comunità di suore carmelitane.
Questa cosa fu contestata dagli ebrei e lui, cattolico di origine ebraica, si trovò in mezzo.
Gli ebrei chiedevano il trasferimento delle suore.
Egli prese una posizione forte anche nei confronti del Papa di allora, San Giovanni Paolo II, il grande Papa santo.
Però, pur esprimendo questa sua posizione forte, egli restò sempre obbediente.
Alla fine, il Papa lo chiamò a redigere con lui il documento con cui la Chiesa avrebbe risolto la questione.
Se a prendere una posizione così forte fu un cardinale, io che sono un fedele laico cosa debbo dire?
Ora, se confrontata con quella di Lustiger, la mia presa di posizione su Israele è ben poca cosa.
Del resto, che tra Papi e cardinali ci furono già attriti.
Cito il caso storico di Papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia, 1431-1503) e del cardinale Giuliano Della Rovere (che nel 1503 divenne Papa con il nome di Giulio II, 1443-1513).
I rapporti tra i due furono pessimi, per ragioni che nulla avevano a che fare con la fede.
Io non ho mai attaccato Papa Francesco.
Papa Francesco è anche il mio Papa.
Però, dico anche che la decisione dello Stato di Città del Vaticano di riconoscere la Palestina è oggetto di discussione e di polemica.
I motivi sono semplici.
In primo luogo, sia Abu Mazen tutta l'Autorità Nazionale Palestinese (di cui egli è leader) e sia Hamas (che governa Gaza) non riconoscono Israele.
In secondo luogo, riconoscere la Palestina nella West Bank e nella Striscia di Gaza significherebbe fare in modo che gli Arabi (i Palestinesi) abbiano nuove pretese.
Per esempio, essi potrebbero dire: "Dobbiamo unire West Bank e Striscia di Gaza".
Questo esporrebbe Israele a pericoli e se è in pericolo Israele si difende e fa bene.
Inoltre, risulta che i cristiani palestinesi si siano ridotti di numero nella West Bank e nella Striscia di Gaza da quando questi territori sono passati sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese e di Hamas, per ciò che concerne Gaza.
Ricordo anche i tanti cristiani cattolici, ortodossi ed evangelici che sono entrati nell'IDF, Forze di Difesa Israeliane, per difendere Israele, lo Stato in cui essi hanno trovato la loro libertà.
Riconoscere la Palestina potrebbe essere interpretata come una mancanza di rispetto verso di loro.
Vi invito a leggere un articolo de "Il Giornale" che ne parla.
Riconoscere lo Stato di Palestina significa legittimare le minacce provenienti da chi vorrebbe eliminare Israele.
Il problema non è religioso ma politico.
Del resto, bisogna distinguere Città del Vaticano dalla Chiesa cattolica.
Città del Vaticano è uno Stato come altri.
Io avrei contestato la decisione di riconoscere la Palestina a prescindere dal fatto che a farla sia stato lo Stato di Città del Vaticano o qualsiasi altro Stato.
Mi spiace di essere stato male interpretato.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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