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lunedì 16 marzo 2015

Regioni e Senato, una riforma pro-Partito Democratico

Cari amici ed amiche,

in un articolo su questo blog avevo parlato della riforma che il premier Matteo Renzi vuole fare sulle regioni.
Ora, questa riforma (se fosse implementata) sarebbe in funzione della riforma del Senato, che diventerebbe non più elettivo e costituito da consiglieri regionali.
Sulla rivista "Panorama" vi è un articoletto che parla anche delle regioni.
Nelle varie regioni si vogliono approvare (o si stanno approvando ) leggi elettorali che fanno alquanto discutere.
Così, in Veneto si vuole mettere il doppio turno (il ballottaggio) mentre in Liguria si discute sul listino bloccato.
In Puglia si vuole fare una legge elettorale che fa sì che se anche non superasse il 35%, dei voti, il candidato governatore più eletto prenderebbe il 54% dei seggi.
Il caso più eclatante, però, riguarda l'Umbria.
La legge elettorale che si vuole approvare prevede che il 60% dei seggi vada alla lista (e non alla coalizione) più votata senza alcuna soglia.
Ergo, con la riforma del Senato voluta da Renzi, siederanno 74 consiglieri scelti dai Consigli regionali.
Ma che base è quella che premia i consiglieri di regioni come l'Umbria e la Puglia?
Ergo, potrebbe accadere che in Puglia il candidato governatore più votato prenda il 20%.
Quindi, la sua coalizione avrebbe il 54% dei seggi in Consiglio regionale.
Evidentemente, questa legge favorisce il Partito Democratico.
Anche la modifica che si vuole fare in Veneto favorisce il Partito Democratico.
Se nel primo turno nessuno dei candidati prende il 42% dei consensi scatta il ballottaggio, in cui a vincere è nove volte su dieci il centrosinistra.
Faccio notare che il fuoriuscito dalla Lega Nord Flavio Tosi è favorevole al ballottaggio.
Leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Il disegno di Tosi & C.: fare un blitz elettorale per dare il Veneto al Pd".
Inoltre, anche la riforma delle regioni voluta da Renzi è pro-Partito Democratico.
Per esempio, accorpando la Toscana e l'Umbria (che sono due regioni in cui prevale il centrosinistra), insieme ad un pezzo del Lazio, si creerebbe una macro-regione con un serbatoio di voti per il centrosinistra.
Lo stesso dicasi per il Molise, la Puglia ed un pezzo della Basilicata.
Oramai è evidente che Renzi voglia favorire sé stesso.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.