l'amica e collaboratrice di questo blog Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno mi ha portato all'attenzione un articolo de "Il Messaggero" che è intitolato "Il Regno Unito dovrà cambiare bandiera se la Scozia diventerà indipendente".
Ringrazio Stephanie, una ragazza fantastica.
Il Regno Unito è in fermento.
Ci sarà il referendum che potrebbe sancire il distacco della Scozia, una terra che dal 1603 (anno in cui la regina d'Inghilterra Elisabetta I morì e sul trono inglese salì il re di Scozia Giacomo VI Stewart, che assunse il nome di Giacomo I) è legata all'Inghilterra, formando con quest'ultima, il Galles e l'Irlanda del Nord il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord.
Si può dire che di fatto ci sono già accenni di indipendenza della Scozia.
Per esempio, sul piano religioso, in Inghilterra c'è la Chiesa anglicana, che è una Chiesa di Stato.
In Scozia, prevale la Chiesa calvinista o presbiteriana, quella che gli Scozzesi chiamano Kirk.
Per quanto concerne la Chiesa cattolica (che è minoritaria in entrambe le nazioni) vi sono due Conferenze Episcopali distinte.
La Conferenza Episcopale d'Inghilterra e Galles fa riferimento all'Arcivescovo di Westminster (a Londra) e quella di Scozia fa riferimento all'Arcivescovo di Edimburgo.
Questo potrebbe determinare grandi mutamenti, anche a livello europeo.
La Scozia, infatti, è un serbatoio di voti per i laburisti.
La perdita della Scozia da parte del Regno Unito potrebbe favorire i conservatori.
Inoltre, se si staccasse dal resto del Regno Unito, la Scozia potrebbe richiedere il riconoscimento da parte dell'Unione Europea e se l'Unione Europea non riconoscesse la Scozia indipendente si creerebbe un problema.
Va detto anche che in caso di vittoria del sì all'indipendenza della Scozia, la bandiera del Regno Unito (Union Jack) dovrebbe cambiare e togliere la Croce di Sant'Andrea, che è il simbolo della Scozia.
Aspettiamo il risultato delle urne.
Cordiali saluti.
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