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mercoledì 4 giugno 2014

L'Italia non è un Paese per giovani!


Cari amici ed amiche.

Una mia giovane amica ha scritto su Facebook questa riflessione ed io l'ho presa come spunto:
"Non si può parlare di Stato, non si può parlare di Democrazia, non si può parlare di civiltà, non si può parlare di Repubblica, non si può parlare di Uguaglianza quando in una Nazione, i giovani non trovano impiego e se lo trovano non vengono stimolati, valorizzati ma solo derisi, sfruttati e magari anche derubati...un imprenditore, un datore di lavoro prima di essere tale, è padre, figlio e si dovrebbe mettere nei panni di chi è stato ed è meno fortunato di lui...che magari non ha nessuno alle sue spalle e probabilmente oltre a provvedere a se stesso deve aiutare un genitore rimasto vedovo o un fratello orfano...quello schifo di " lobbies "che detengono il potere, solo grazie al Dio denaro, dovrebbero esaminare le loro sporche coscienze e mettere in conto che nell'aldilà non si valuteranno i frutti materiali ma solo quelli morali...non si darà importanza alle foglie...ma solo alle radici...!!!".

L'Italia non è un Paese per giovani.
Per salvare i loro privilegi, quelli che oggi sono i "vecchi" , fecero delle scelte che favorirono loro e danneggiarono le generazioni future, ossia noi.
Fecero questo con l'appoggio dei sindacati.
In Italia non si investe.
C'è troppa burocrazia, ci sono troppe tasse, non sono state fatte le infrastrutture, i sindacati hanno posto dei veti (per salvare il sedere ai "vecchi" di oggi, che sono loro tesserati) e le istituzioni non funzionano, poiché molti hanno posto i veti alle riforme.
Basti pensare a coloro che prendono le "pensioni d'oro".
Coloro che prendono le "pensioni d'oro" sono "intoccabili" poiché le "pensioni d'oro" sono un "diritto acquisito".
Purtroppo, in Italia non si possono revocare i "diritti acquisiti", anche quando questi non sono giusti.
Le "pensioni d'oro" costano allo Stato ben 14.000.000.000 di Euro all'anno.
Noi giovani stiamo pagando tutto ciò.
Per questo motivo, molti di noi sono costretti ad andare all'estero, a fare lavori che non corrispondono ai loro studi o ad essere disoccupati.
Io stesso (che sono disoccupato) sto facendo domande all'estero.
Per esempio, mi sono già rivolto ad aziende svizzere.
L'Italia è un Paese ricco di potenzialità ma la sua classe dirigente fece e tuttora fa di tutto per non fare niente.
Oggi, noi giovani paghiamo un prezzo altissimo.
Cordiali saluti.






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