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martedì 10 giugno 2014

La Turchia ed il fondamentalismo islamico

Cari amici ed amiche,

riprendendo il discorso di ieri, quello dell'articolo intitolato "L'Impero Ottomano ed il nazionalismo".
L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito "Gnosis" che è intitolato "Vecchie e nuove radici del terrorismo in Turchia".
Ringrazio Angelo.
Oggi, assistiamo ad un paradosso: l'Impero Ottomano era nato prendendo con la forza territori cristiani (e non solo) ed era un sultanato islamico ma divenne un impero cosmopolita.
Nel territorio che oggi corrisponde all'attuale Turchia, il 20% della popolazione non era musulmana.
Vi erano Ebrei, Greci, Armeni e Levantini, ossia gli italiani residenti a Costantinopoli.
La Turchia attuale, invece, è uno Stato legalmente laico ma è composto dal dal 76% da Turchi e dal 15,7% da Curdi ed il 99,8% della popolazione musulmano in gran parte praticante.
Ora, fino a che punto questa massa di musulmani recepisce le leggi laiche dello Stato?
L'Islam, a differenza del Cristianesimo, non ammette la divisione tra mondo secolare e mondo spirituale.
Per l'Islam, ogni cosa è espressione della volontà divina.
Questo genera le difficoltà nello Stato laico, difficoltà che portano al terrorismo o alla recrudescenza del fondamentalismo islamico.
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.