La questione delle migrazioni dal sud al nord

Cari amici ed amiche.

Quarant'anni fa, mio padre si stabilì qui a Roncoferraro (Mantova), dopo essere partito dall'Abruzzo ed avere vissuto a Roma per un bel po' di tempo.
Ora, vanno ricordati quei meridionali che partirono da regioni come Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia e che si trasferirono in città del nord, come Torino, Milano, Mantova o Bologna.
Una cosa che mi lascia molto perplesso è il fatto che tante di quelle persone che non potevano vedere i "terroni" oggi siano le stesse aprono le frontiere a romeni, maghrebini e ad altri immigrati.
Anzi, quando a venire al nord erano i meridionali, si mettevano alle porte delle case i cartelli con scritto: "Non si affitta ai meridionali".
Oggi, invece, si vogliono fare le moschee e si danno le case persino ai clandestini.
Il caso di Barbasso è un esempio.
Io non credo che ci sarebbe stata la stessa solerzia con cui quelle case della Curia sono state date agli immigrati clandestini, se (anziché esserci questi ultimi) ci fossero i meridionali e se quel caso fosse scoppiato una trentina di anni fa.
Molti di quelli che prima non volevano i meridionali oggi sono quelli che vogliono i romeni, i maghrebini ed ogni altro immigrato, anche clandestino.
Questa è ipocrisia.
Cordiali saluti.