Oramai è una patologia conclamata: per il centrodestra si è aperta una questione settentrionale.
Mentre al centro è cresciuto (come hanno dimostrato le clamorose vittorie di Urbino e Perugia) e al sud ha retto bene (come hanno dimostrato le vittorie di Foggia e Potenza), il centrodestra è andato in crisi al nord.
Qui, alle elezioni europee del 25 maggio scorso, Forza Italia ha avuto il maggiore crollo.
Questo è avvenuto per due motivi:
- la rottura del centrodestra, con l'esperienza del governo Monti;
- l'avvicinamento di una parte del centrodestra a quelle idee "europee" che hanno messo in crisi le aziende del nord.
Guarda caso, l'unico partito che cresce è la Lega Nord, il partito che più di tutti ha apertamente criticato questo andazzo che c'è in Europa.
Addirittura, il Nuovo Centrodestra (un pezzo del vecchio Popolo della Libertà che è rimasto nel governo con il Partito Democratico) ha appoggiate le pessime politiche in materia di immigrazione.
Il centrodestra tornare ad essere realmente alternativo al centrosinistra, proponendo (per esempio) una maggiore critica verso questa Europa ed attaccando di più su temi come l'immigrazione.
Il centrodestra deve fare il centrodestra, altrimenti moriremo tutti "renziani".
Dio non voglia che accada ciò.
Cordiali saluti.
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